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SACILE - Pronti, via. Nemmeno il tempo di iniziare ed ecco che anche quest'anno la stagione della caccia crea polemiche e fa discutere. In Friuli Venezia Giulia le doppiette sono tornate all'opera con la cosiddetta preapertura valida per una quindicina di specie, nel primo weekend di settembre. Non sono passate che alcune settimane dunque, ed ecco le prime segnalazioni social per colpi sparati troppo vicino alle case o che hanno centrato prede che non dovrebbero affatto essere ambite dai cacciatori. È il caso di un segnale stradale, un triangolo di pericolo con l'avvertenza di possibile acqua sulla carreggiata, "freddato" a pallini, forse per errore, certo piuttosto vicino a delle abitazioni. Difficile poi scambiarlo per un volatile o una qualsiasi altra preda.
IL FATTO
È successo lungo il rio Paisa.
PROTESTA
Più duro Emilio Ditali, rappresentante sacilese del Wwf: «Siamo nel 2023, ormai la caccia è una cosa assurda. Perdiamo da 10 a 15 specie ogni giorno per estinzione. La fauna selvatica e l'avifauna nel nostro paese sono in forte declino. Alla luce di questi dati, la pratica della caccia oggi non ha più senso». Insomma, i pochi animali selvatici che ancora resistono andrebbero lasciati in pace. «Confermo comunque le molte segnalazioni di persone impaurite dagli spari dei cacciatori. Mancano anche controlli più continuativi e seri. Nel frattempo speriamo non capiti anche da noi una qualche disgrazia: in Italia ogni anno sono mediamente 25 le vittime della caccia».
Il vero problema dunque è la coabitazione tra chi abita magari solo un po' in periferia, neanche in aperta campagna, e i cacciatori che dovrebbero rispettare alcune regole. Come ricorda la Polizia di Stato, è vietato sparare a meno di 100 metri da abitazioni, fabbriche o edifici adibiti a posto di lavoro. Questa distanza sale a 150 metri se si punta il fucile verso le abitazioni. Di legge è necessario per il cacciatore anche rimanere a una distanza minima di 50 metri dalle strade, comprese quelle comunali non asfaltate e dai binari. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino