Caccia in Veneto, stop del Tar all'attività venatoria su tutti gli uccelli acquatici

Stop alla caccia degli uccelli acquatici
VENEZIA - La caccia agli uccelli acquatici in Veneto finisce qui. Accogliendo un nuovo ricorso della Lac, ieri il Tar ha sospeso le ultime tre giornate di attività...

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VENEZIA - La caccia agli uccelli acquatici in Veneto finisce qui. Accogliendo un nuovo ricorso della Lac, ieri il Tar ha sospeso le ultime tre giornate di attività venatoria riservate a quel tipo di fauna, previste dalla delibera approvata dalla Giunta nelle ore in cui il Consiglio regionale approvava il nuovo Piano faunistico venatorio. Torna così ad esultare il Partito Democratico: «Con questo provvedimento si chiude per questa stagione la caccia nelle valli e nel Delta del Po», dice Andrea Zanoni.

IL TESTO

Varato il 18 gennaio, il testo proposto dall'assessore Cristiano Corazzari aveva autorizzato il prelievo di germano reale, folaga, gallinella d'acqua, alzavola, mestolone, canapiglia, porciglione, fischione, codone, marzaiola, frullino e beccaccino, «nelle sole giornate del 26, 29 e 31 gennaio 2022 in tutto il territorio regionale». Le date erano state ammesse sulla base di questo convincimento: «La quasi totalità delle zone umide regionali di maggior interesse per lo svernamento ed il transito di specie di avifauna acquatica, sia cacciabili che protette, insiste all'interno di aree interdette all'attività venatoria. Questa circostanza rende fortemente ridotto il disturbo arrecato nelle aree residue dalla stessa attività venatoria alle specie tipiche di detti ambienti». Inoltre era stato precisato che «i dati sperimentali raccolti ed elaborati in Veneto dall'Associazione Faunisti Veneti e dall'Associazione Culturale Sagittaria dimostrano un generale aumento della comunità di uccelli acquatici cacciabili e protetti censiti in gennaio in regione nell'arco di 29 anni».

IL TRIBUNALE

Ma il Tribunale amministrativo regionale ha operato una valutazione diversa, sulla scia dei pronunciamenti emessi tra venerdì e lunedì. I giudici hanno rilevato che, a fondamento della propria domanda, la Lega per l'abolizione della caccia prospetta «il gravissimo disturbo che gli spari (e la presenza umana) arrecano a tutte le altre specie non cacciabili, cioè protette, che frequentano le stesse zone di quelle cacciabili». Di conseguenza il Tar, pur riservando la decisione di merito alla camera di consiglio fissata per il 23 febbraio, ha accolto l'istanza di misure cautelari provvisorie, cioè ha sospeso per oggi, sabato e lunedì prossimi la caccia a quelle 12 specie di uccelli acquatici.

LA TUTELA

In questo modo risulta salvaguardata l'ultima decade di gennaio, tutelata dall'Ispra in quanto caratterizzata dal transito in Veneto degli animali destinati al rientro. Resta invece permessa, fino al 31 gennaio, l'attività venatoria nei confronti di altri esemplari, come la gazza, la cornacchia o i corvidi. Ma per il Pd questo nuovo verdetto è comunque importante. «La Regione incassa il quinto ko dalle associazioni animaliste e ambientaliste su altrettanti ricorsi relativi una singola stagione venatoria commenta il dem Zanoni un record a livello italiano. Invito perciò Zaia e l'assessore Corazzari a comunicare in modo chiaro e corretto quanto deciso dal Tar affinché i cacciatori, anche loro malgrado, non violino la legge incorrendo in sanzioni pesantissime per chi spara a specie protette. I migratori sono salvi ancora grazie ad una associazione di tutela dell'ambiente».
 

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Il Gazzettino