TREVISO - Casa dei Carraresi si ferma. O meglio: stoppa le mostre importanti e intraprende un periodo, non ancora quantificabile, di riorganizzazione interna. Per il primo anno...
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PREOCCUPAZIONEUna battuta d'arresto che ha suscitato qualche perplessità anche tra i dipendenti, preoccupati da una stagione in tono ridotto. E in città si è subito diffuso un tam-tam dai toni allarmistici sul futuro di uno dei simboli di Treviso, della casa della cultura per eccellenza, palcoscenico di mostre che hanno fatto epoca e a lungo unico punto di riferimento nel panorama cittadino. A spazzare dubbi e perplessità ci pensa però Luigi Garofalo, presidente di Fondazione Cassamarca, infastidito dalle tante voci che si ricorrono: «Figuriamoci se intendo sottrarre uno spazio culturale alla città, Ca' dei Carraresi resta centrale nella nostra attività. Ma adesso iniziamo a programmare quel nuovo corso di cui abbiamo già parlato. E questo periodo di calma è necessario. Quanto durerà? Non lo so, il tempo che servirà. Ma dall'apertura del Monte di Pietà a Ca' Spineda sede museale, mi pare che abbiamo sempre rispettato gli impegni presi. E così sarà anche per Ca' dei Carraresi». Sul tema dipendenti, Garofalo è ancora più netto: «I dipendenti della Fondazione sono tutti funzionali a raggiungere e migliorare i risultati che ci siamo preposti». Come dire: nessuno resterà indietro.
IL FUTUROLa nuova vita di Ca' dei Carraresi è comunque già stata tratteggiata. Il periodo di pausa sarà sfruttato per approntare alcune novità: organizzare una libreria dove troveranno spazio i cataloghi delle mostre, libri sull'arte oltre a titoli più generici. Ma non solo: l'idea del Consiglio d'Indirizzo e del Cda è anche quella di ricavare uno spazio per la vendita dei prodotti d'eccellenza dell'agricoltura e dell'artigianato locale. E in più la ristorazione: «Il nostro intento - conferma Garofalo - è di allestire un punto di ristorazione di pregio e stiamo già procedendo alla selezione dei ristoratori. Ma l'idea generale è quella di alzare complessivamente l'asticella della qualità di quanto offerto da Ca' dei Carraresi, a cominciare dalle mostre, che ritorneranno. E per rendere lo spazio più vivo, potranno anche essere più di una contemporaneamente».
RICHIESTEA Ca' Spineda arrivano ogni giorno progetti su come utilizzare gli splendidi spazi del palazzo-galleria d'arte e su nuove mostre da organizzare. Tutto sta passando al vaglio dei funzionari della Fondazione e tutto dovrà passare per il giudizio insindacabile di Consiglio d'Indirizzo e di Cda: «A Ca' dei Carraresi si farà quello che verrà deciso in sede di Consiglio d'Indirizzo e Cda», ribadisce Garofalo dando l'impressione di lanciare un chiaro avviso ai naviganti. «Vogliamo aumentare la qualità generale della proposta - sottolinea il presidente - e per fare questo occorre un ripensamento complessivo. Il nostro unico obiettivo è scegliere il meglio, ma sia chiaro che non siamo obbligati a fare niente. Il nostro unico scopo è garantire alla città uno spazio per la cultura che possa offrire il meglio per i cittadini».
Paolo Calia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino