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PADOVA - Non è un buon momento per Busitalia che per la carenza di autisti ridurrà da 100 a 120 corse al giorno, allungando i tempi di attesa anche fino a 17 minuti. Per la prima volta l’amministratore delegato di Busitalia Veneto Antonio Barbarino risponde alle nostre domande. La prima è la più stringente. Busitalia intende rispettare i termini del contratto? «Busitalia Veneto intende rispettare il contratto di servizio ma occorre evidenziare che molte condizioni sono cambiate dal momento in cui il contratto è stato scritto ovvero dal 2017 - dichiara Barbarino -. Con la pandemia il mondo è cambiato ed anche il settore del trasporto pubblico locale ne sta risentendo pesantemente. Un dato per tutti: l‘ammontare dei ricavi annui derivanti dalla vendita dei biglietti è diminuito del 50%. Per Busitalia Veneto circa 20 milioni di euro. La priorità al momento è garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato alle necessità della cittadinanza ed in primis ai pendolari, studenti e lavoratori».
LE CORSE
Ma a che cosa sono dovuti i ritardi degli autobus o il salto delle corse? «Le cause dei ritardi, ma anche il fatto che non è stato sempre possibile garantire l’effettuazione della totalità delle corse previste, dipende dalla decisione, per poter rispettare la capienza massima dei mezzi (che risulta ridotta all’80% a causa della pandemia), di aver potenziato in maniera consistente il servizio, soprattutto nelle ore di punta per i pendolari studenti e i lavoratori.
Ma come si può migliorare il servizio? «Per superare il problema abbiamo già da tempo avviato un’ampia campagna di reclutamento di nuovo personale, ma tutto il settore sta incontrando notevoli difficoltà a fare le necessarie assunzioni; confidiamo nel fatto che con la ripresa delle attività economiche la situazione possa migliorare. Assicuriamo comunque tutto il nostro impegno per ridurre al minimo i disagi».
I SINDACATI
Delusi e sconcertati i sindacati dall’atteggiamento dell’ad Barbarino. «Alle nostre rimostranze Barbarino ha replicato affermando che sul numero complessivo di corse fornite ogni giorno, circa 3500 totali fra città e provincia, le 100/120 che non vengono effettuate sono una quota praticamente nulla - spiega Stefano Pieretti, Adl Cobas - non crediamo che lo siano per tutti quei cittadini che attendono il passaggio dell’autobus, la grande maggioranza del disservizio si verifica in città, e gli utenti intasano a tutte le ore il centralino dell’azienda con pesanti lamentele e si sfogano sugli autisti». Autisti che sono l’altro pesante problema dell’azienda. «Il personale è troppo scarso e non si trovano autisti anche a fronte delle condizioni economiche che propone Busitalia; inoltre l’azienda dovrebbe cominciare a ragionare su cosa accadrà il prossimo 15 ottobre quando sarà obbligatorio il green pass e qualche decina di autisti non potrà lavorare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino