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TREVISO - Togliere mille automobili dalle strade della provincia, riducendo l’inquinamento e aiutando le famiglie alle prese con il caro-carburante. E’ questo lo spirito del bando sperimentale sfornato dal Sant’Artemio per dimezzare il costo degli abbonamenti annuali sottoscritti dai lavoratori per gli autobus e le corriere della Mom. L’ente ha messo sul piatto 200mila euro. Che potranno salire fino a un totale di 700mila euro. Non sono stati previsti requisiti particolari: basta avere la residenza nella Marca. La sforbiciata si annuncia come assolutamente consistente se si pensa che gli abbonamenti annuali di Mom vanno da 315 euro per il servizio urbano da 695 euro per quello extraurbano. Il contributo in questione permette un taglio del 50%. Le domande vanno presentate in Provincia entro la fine dell’anno. Verranno vagliate seguendo l’ordine cronologico, fino all’esaurimento del fondo.
GLI OBIETTIVI
«Mom contava 3mila lavoratori abbonati prima dell’emergenza Covid. Adesso si è scesi a 2mila. Il primo obiettivo è quello di andare a colmare questo gap – fa il punto Stefano Marcon, presidente della Provincia – guardiamo sempre a più orizzonti.
I RINCARI
Per non parlare della bolletta della luce: «Quella del nostro deposito è quadruplicata: da 6mila a 24mila euro», fa i conti Colladon. I bus a metano, comunque, continuano a girare, anche se forse oggi converrebbe muovere solo quelli a gasolio. La riduzione delle accise approvata dal governo Draghi ha già finito il proprio effetto. Con la benzina sopra i 2 euro al litro si è sostanzialmente punto e a capo: come lo scorso marzo. «L’aumento è frutto di speculazione. Non è sostenibile da parte delle aziende del trasporto. Così come incide molto sulle famiglie – tira le fila Marcon, che oltre a essere presidente della Provincia e il responsabile commerciale dell’azienda Marcon Srl, specializzata in particolare nel trasporto di prodotti chimici nei Paesi dell’Est Europa – se non si interviene strutturalmente nel calmierare questi costi non ci potranno essere certezze nei costi dei servizi legati all’utilizzo di carburanti. Di conseguenza, si correre il rischio di ritrovarsi a dover adeguare le tariffe ogni settimana». Non quelle della Mom. Il problema ora riguarda le aziende private. Se non si risolve, però, il nodo è destinato ad allargarsi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino