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CAMPALTO - Gli psicologi dicono che la ricerca del rischio e di giochi pericolosi da parte degli adolescenti sia un modo per differenziarsi dagli altri, ottenere riconoscimento da parte del gruppo e dimostrare di essere sulla strada della adultità. Ma se fino a qualche decina di anni fa ad un giovane bastava fumare una sigaretta o assumere qualche bevanda alcoolica per dimostrare di aver superato i limiti, ora i percorsi trasgressivi che vengono messi in atto dai ragazzi sono decisamente pericolosi. A Campalto, per esempio, viene segnalato da molte persone, sia attraverso i canali social che con telefonate alle forze dell'ordine, che ci sono dei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni (all'incirca una decina) che si divertono con la bicicletta lungo le principali vie della frazione a fare le impennate e a zigzagare, occupando a volte entrambe le corsie di marcia, nel mentre transitano le macchine e gli autobus. Ciò avviene, secondo quanto si legge nei post del gruppo Campalto on line, sia di giorno che di sera fino a tarda ora, lungo la trafficata via Orlanda, in via Sabbadino (Villaggio Laguna) ed anche in via Gobbi. «È pericolosissimo tentare di superarli - scrive una signora - perché potresti urtarli e farli cadere dal momento che spaziano, incuranti del traffico, da un lato all'altro della carreggiata. Quando te li trovi vicino ti viene l'ansia perché temi sempre di metterli sotto». Tra questi ragazzi c'è anche chi eccelle per audacia, «come quelli si legge in un post che nelle rotonde aspettano che arrivino le macchine per buttarsi in mezzo alla strada ed obbligarti ad improvvise frenate». Del resto pare che più elevato è il grado di pericolosità che riescono a creare, maggiore risulta la soddisfazione per esserne usciti indenni. Naturalmente qualche automobilista, in più di una occasione, ha cercato di richiamarli, ma per tutta risposta ha ricevuto dei vaffa con l'aggiunta di epiteti vari. Un utente, tra l'altro, ha segnalato, che l'altro ieri uno di questi ragazzi ha attraversato in bici il pericoloso incrocio di via Orlanda mentre il semaforo era rosso e che quando glielo ha fatto notare il giovane gli ha riso in faccia. Luca, un esercente di via Orlanda, racconta invece che pochi giorni fa due persone si sono rifugiate nel suo negozio perché si sentivano seguite e minacciate dai ragazzi che continuavano a fare zig zag impedendo alle macchine di procedere.
Il Gazzettino