PADOVA - L’individuazione si effettua utilizzando un particolare navigatore satellitare, un po’ più grandi di quelli che si usavano nelle macchine qualche anno...
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IL FUNZIONAMENTO
Ma come funziona il sistema? Come ha spiegato Volfango Politi di Anomaleet, quattro “maxi tom tom” vengono inseriti in altrettante macchine del Comune, o della polizia locale. Nel momento in cui i veicoli transitano per i normali servizi inerenti le attività del Municipio, i dispositivi, nel momento in cui passano sopra le buche, screpolature, o dissesti, li rilevano immediatamente e trasmettono la segnalazione sul cloud: il sito dove c’è il problema viene evidenziato sul sistema cartografico di Padova, a cui gli uffici comunali accedono con apposite credenziali, che consentono pure di visualizzare l’esito di tutti i monitoraggi e le valutazioni sulle criticità rilevate. «In pratica - ha detto ancora Politi - è come se le strade fossero un paziente che accusa un malore e che vengono controllate con un elettrocardiogramma, cioè il nostro sistema. Una volta fatta la diagnosi, si procede poi con la terapia più adatta».
LA VALUTAZIONE
«Così facendo - ha osservato Micalizzi - vogliamo migliorare l’attenzione sul problema della sistemazione delle strade, che alla fine risulta essere al pari della realizzazione di una grande opera, anche se è la somma di più interventi. Perché la sicurezza sulle nostre vie dipende anche da questo. Conoscere la situazione precisa sullo stato di salute dell’asfalto, ci consente di intervenire tempestivamente dove c’è bisogno. Questo sistema scandagli minuziosamente i percorsi del capoluogo, come dimostra che da settembre a oggi ha rilevato ben 6mila situazioni critiche, mettendoci nelle condizioni di garantire una maggiore efficienza negli interventi». «Inoltre - ha proseguito - la piastra riscaldata di Anomaleet permette di ripristinare le anomalie dell’asfalto rimodellando l’esistente che viene fuso a una temperatura di 160 gradi e senza bisogno di utilizzare ulteriori materiali. Lo sperimentermo a breve in 50 interventi».
I TEMPI
Il progetto sperimentale durerà intanto 8 mesi e verrà a costare 15mila euro, comprese le riparazioni delle strade ammalorate. «Si tratta di costi contenuti - ha concluso Micalizzi - che coprono sia le spese delle manutenzioni, che del monitoraggio capillare delle strade, con tanto di foto e valutazione esatta dell’entità dei danni segnalati. Il drone, tra l’altro, arriva anche nei siti particolarmente difficili da raggiungere, come per esempio una corsia di sorpasso della tangenziale, dove effettuare un sopralluogo per i nostri tecnici risulta piuttosto complicato. Inoltre, grazie a questo monitoraggio, abbiamo a disposizione pure la classifica con le asfaltature ammalorate delle strade più pericolose, dove intervenire con la massima urgenza significa assicurare maggiore sicurezza a chi transita. Per non parlare dei vantaggi di poter vedere come si degrada una strada con il passare del tempo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino