È morto oggi - 27 novembre, a 79 anni, Bruno Nicolè, nato a Padova e che del Padova calcio divenne titolare a soli 16 anni, per passare poi alla Juventus, oltre...
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Era soprannominato "Catapulta" per la forza del suo gioco aggressivo e da anni viveva ad Azzano Decimo.
«Bruno Nicolé ci ha lasciato. - scrive la Juventus sul web - Una carriera breve, la sua, chiusa quando aveva solo 27 anni con la scelta di entrare nel mondo della scuola e dedicarsi all'insegnamento dell'educazione fisica. Una carriera, però, ricca di soddisfazioni, piena di stagioni importanti a partire dal 1956-57 nella squadra della sua città, il Padova, quando fa il suo esordio in Serie A a soli 16 anni (con l'allenatore Nereo Rocco, ndr)».
«L'anno successivo - ricorda ancora il club bianconero - arriva nella Juventus e diventa un elemento importante della squadra che domina il periodo, vincendo 3 scudetti e 2 Coppe Italia. Non solo, nel 1958 entra anche nella classifica del Pallone d'Oro piazzandosi 19.mo e primo degli italiani».
Dopo il calcio divenne prof di educazione fisica, si è trasferito in Friuli prima a Prata e poi ad Azzano Decimo (Pn), con la seconda moglie Pasqua, docente di matematica e collega al tempo in cui entrambi insegnavano a San Quirino. Delle tante persone incrociate sui campi diceva du ricordare con maggior affetto Giampiero Boniperti, compagno nella prima linea juventina assieme a Omar Sivori e John Charles. «Con loro - amava raccontare - cogliemmo vittorie indimenticabili».
I RECORD
Nicolè è stato non solo il capitano, ma il marcatore più giovane della Nazionale italiana. Segnò il primo gol (anzi una doppietta) in maglia azzurra a 18 anni e 258 giorni, indossò la fascia a 21 anni e 61 giorni. Però smise presto di giocare, a soli 27 anni, e fece l’insegnante di educazione fisica. I due gol del record in azzurro, che resiste tutt’ora, li realizzò il 9 novembre 1958, allo stadio di Colombes, in amichevole, contro la Francia.
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Il Gazzettino