VENEZIA - La trasmissione Report, con un nuovo servizio su Venezia mette in croce la gestione della città e soprattutto il sindaco Luigi Brugnaro, con alcune vicende in cui...
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IL CASO
Sul terreno fangoso dei Pili, fortemente inquinato da scarti industriali di Porto Marghera si è concentrata parte del servizio, ironicamente intitolato Venicetown, che ricorda un po' il Far West con le sue speculazioni e i suoi delinquenti.
Così, dopo due giorni, il sindaco ha rotto il silenzio, parlando di «trasmissione vigliacca, fasulla, un film veramente infame che non fa onore al giornalismo».
«Quel programma ha omesso una cosa importante - commenta Brugnaro - cioè che io lì non stavo facendo niente. Dopodiché hanno iniziato ad accusarmi che non stavo facendo niente, che l'area era lasciata a sé. Gli stessi, il buon Casson (l'ex Pm e senatore Felice Casson, ndr), ha detto sui giornali di fare un blind trust, lui l'ha detto a me di farlo. Io non sapevo neanche cos'era. Mi sono informato, ci ho messo mesi perché nessuno l'aveva mai fatto in Italia. Il blind trust significa cedere le proprietà a un terzo, quindi non sono più mie. Oggi - aggiunge - legalmente la società non è più mia, io ho mollato tutto tranne casa mia. Poi, lui va in televisione a dire che il blind trust sull'immobiliare non va. Ma se me l'avevi detto tu?».
IL PALAZZETTO
Brugnaro risponde anche alle accuse di voler edificare. «Non puoi bonificare per fare un prato - continua il sindaco di Venezia - ormai è acclarato in tutto il mondo che assieme al progetto di bonifica devi fare la valorizzazione. La sta facendo un trust privato, che ha diritto di farlo. L'unica cosa che deve essere approvata dal Consiglio comunale è l'arena, perché il terreno è edificabile da sempre. Sono schizzi di fango. Io però credo che la gente sia molto più avanti, credo che i cittadini formuleranno nel segreto dell'urna un giudizio per me insindacabile».
LA TRASMISSIONE
Brugnaro ha poi contestato la conduzione e la selezione delle immagini, che comunque sono competenza degli autori del servizio, accusandoli di parzialità.
«Ho parlato un'ora con questa qui (l'autrice che lo aveva intervistato) - ha detto - lei ha sentito tutto il discorso che ho fatto sui partigiani e il 25 aprile, sul Ghetto ebraico. Non una parola è uscita. Se per caso qualcuno mi avesse detto: sindaco va' a casa sarei finito in apertura di servizio. Qui hanno filmato un'ora e preso le scene in cui mi innervosivo perché continuava ad offendere, citando la mafia e la malavita che io ho sempre combattuto. Abbiamo denunciato tutti. Sempre tirare schizzi di fango - conclude - ma quale è la proposta alternativa? Le minacce e le manifestazioni?».
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Il Gazzettino