UDINE - Un'attività di bracconaggio posta in essere da anni in Alto Friuli, anche con l'utilizzo di armi illegalmente detenute, è stata scoperta e sgominata...
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Si tratta di un uomo di 54 anni, residente a Pontebba (Udine), posto agli arresti domiciliari, e di un sessantenne, residente in provincia di Vicenza, per cui è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di Pontebba. Altre due persone, padre e figlio, anche loro residenti nella stessa località, risultano indagate e sono state sottoposte a una perquisizione.
Le misure, disposte dopo il ritrovamento di un fucile nascosto a pochi passi dal cimitero di Pontebba, sono state eseguite dagli agenti del settore di Polizia di Frontiera di Tarvisio e Squadra mobile della Questura di Udine, con la collaborazione del Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale e agenti del Corpo forestale regionale. Le attività hanno consentito di rinvenire un arsenale di fucili, coltelli da caccia e silenziatori, alcuni ancora in costruzione, una banda chiodata, visori notturni e foto-trappole, cellulari e diversi walkie-talkie fino a pietre di sale per attrarre le bestie. Le indagini, avviate nel 2013, hanno permesso di accertare nel corso di un triennio l'abbattimento illecito di circa 200 ungulati tra caprioli, cervi e camosci. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino