Maltratta la figlia per 15 anni fino a mandarla in ospedale: prof di religione nei guai

L'incubo
BASSA PADOVANA - Un professore di religione delle scuole medie è finito nei guai per avere maltrattato la figlia da almeno 15 anni. Minacce, offese e botte alla sua...

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BASSA PADOVANA - Un professore di religione delle scuole medie è finito nei guai per avere maltrattato la figlia da almeno 15 anni. Minacce, offese e botte alla sua bambina, perchè infastidito dai suoi problemi come l’ossessione dell’igiene personale. Così, invece di aiutarla, l’ha pestata tanto da costringerla a ricevere le cure dei medici del pronto soccorso. L’insegnante di 53 anni, il prossimo 13 di aprile sarà di fronte al Gup del Tribunale di Rovigo per patteggiare la pena.

I fatti

Secondo l’accusa quando la ragazza frequentava la prima superiore, il padre in più occasione l’ha tirata fuori dalla doccia con la forza e l’ha picchiata. In un’altra occasione, durante un’accesa discussione, ha fatto perdere l’equilibrio alla ragazza che è caduta picchiando la testa contro un porta abiti. Con il passare del tempo le violenze sono aumentate sempre di più. Nel giugno del 2021 l’ha più volte pestata per costringerla a lavarsi. Un cambio repentino di “tattica”. Prima voleva che non si lavasse e dopo invece la obbligava. Fino, secondo gli inquirenti, all’episodio più grave del 24 luglio sempre di due anni fa. Quel giorno, alle 5 del mattino, il padre è entrato nella camera da letto della figlia di soli 17 anni molto arrabbiato perchè aveva spento il ventilatore. L’ha strattonata e poi l’ha costretta a spogliarsi e a entrare nella doccia percuotendola con pugni e schiaffi. Ma la giornata da incubo per la ragazza doveva ancora terminare.

All’ora di pranzo il professore di religione è tornato alla carica. Infastidito perchè la figlia non si era tagliata le unghie, l’ha afferrata per il collo e l’ha colpita con una serie di ceffoni sulla testa. In difesa della sorella per fermare il padre è intervenuto il fratello. La studentessa è stata poi costretta a ricevere le cure dei medici del pronto soccorso, dove ha rimediato una prognosi di 15 giorni.

Le indagini

Già tra il 2013 e il 2016 la mamma della ragazza si era rivolta ai carabinieri per denunciare il marito. Ma in quella occasione le indagini non riuscirono a decollare. Poi nel 2021 la madre ha presentato una seconda denuncia e questa volta gli uomini dell’Arma sono riusciti a inchiodare il docente di religione. Gli inquirenti hanno sentito i racconti choc della ragazza e sono stati ritenuti credibili. Inoltre la studentessa, difesa dall’avvocata Michela Simonato, ha presentato agli investigatori i referti medici dove è stato messo nero su bianco che la paziente ha subito “lesioni diffuse agli arti da percosse in violenza domestica reiterata”.

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Il Gazzettino