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SAN DONÀ - Condannata a un anno e nove mesi per le botte date al compagno. Per una volta, a finire sul banco degli imputati è stata la donna, mentre l’uomo è la vittima. La vicenda è accaduta tra il 2017 e il 2018, ma il processo si è chiuso solo in questi giorni a Venezia. La coppia che vive a San Donà di Piave, nel frattempo, è tornata insieme. La donna, una 37enne di origini sudamericane, era finita sotto accusa per maltrattamenti in famiglia e lesioni ai danni del compagno, un 55enne di San Donà di Piave. Tra le contestazioni, quella di aver aggredito, armata di una forbice, l’uomo, procurandogli una ferita alla spalla. Un altro capo d’imputazione la accusava anche di pesanti minacce ai danni dei genitori del compagno. Una imputazione articolata che all’esito del dibattimento si è però ridimensionata. Il giudice monocratico di Venezia, Alessia Capriuoli, ha infatti assolto l’imputata dalle accuse di lesioni per l’episodio della forbice, nonché dalle minacce ai danni dei genitori del compagno. In entrambi in casi con la formula più ampia: “perché il fatto non sussiste”. Quanto ai maltrattamenti in famiglia, il giudice ha derubricato il reato in lesioni e minacce, stabilendo per questi la condanna a un anno e 9 mesi, senza sospensione, avendo la donna già altri precedenti.
LE DUE RICOSTRUZIONI
Una decisione che, dopo il deposito delle motivazioni, con ogni probabilità sarà appellata.
Il Gazzettino