Borseggiatrice in azione, vaporetto bloccato dalla polizia

Borseggiatrice in azione, vaporetto bloccato dalla polizia
VENEZIA -  Scippata al primo giorno (o quasi) di vacanza. Il soggiorno in città è cominciata decisamente male per una turista filippina, derubata in vaporetto,...

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VENEZIA -  Scippata al primo giorno (o quasi) di vacanza. Il soggiorno in città è cominciata decisamente male per una turista filippina, derubata in vaporetto, sulla linea 1, mentre stava andando verso San Marco: è riuscita a intravvedere la ladra far cadere il suo portafogli mentre stava scendendo alla prima fermata utile. Quando l’ha recuperato, ovviamente, era vuoto. Un colpo che è andato decisamente bene: la donna aveva appena prelevato i soldi che le sarebbero dovuti servire per tutta la vacanza, alcune migliaia di euro.

 La donna allora ha dato l’allarme: a quel punto, ieri mattina a mezzogiorno, una volante lagunare della polizia di Stato ha raggiunto e affiancato il vaporetto a Rialto. La polizia ha sentito il racconto del capitano e raccolto la testimonianza della turista, infuriata per l’accaduto. Gli agenti l’hanno invitata a sporgere denuncia in questura o in commissariato. Le ricerche della responsabile, intanto, sono cominciate. La vittima del furto ha intravisto l’autrice del furto, riuscendo però solamente a scorgerne un momento di fuga. Si cercherà di capire tramite le telecamere della zona se sia possibile individuarla e se faccia parte dello zoccolo duro delle borseggiatrici in città, quelle più volte avvistate dai cittadini, segnalate, denunciate e arrestate dalle forze dell’ordine. In questo particolare periodo dell’anno, poi, in concomitanza con la mostra del cinema, il fenomeno dei “pickpocket” aumenta a dismisura. Motivo per cui, negli ultimi giorni, la polizia locale ha predisposto servizi specifici ad hoc per limitare le incursioni delle ladre. Il femminile non è casuale: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, a infilare le mani nelle borse e nelle giacche, sono delle donne. Alcune sono minorenni, altre sono incinte: una strategia utilizzata dai clan per evitare la detenzione in carcere. 

Il Comune, oltre agli arresti e alle denunce, da quest’estate ha cominciato a difendersi dal fenomeno anche con i Daspo urbani. Divieti di allontanamento che se violati possono portare a misure restrittive più pesanti come il carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino