Boris Pahor compie 108 anni, età da primato per lo scrittore sloveno

Boris Pahor
TRIESTE - Reso più fragile dagli acciacchi dell'età che praticamente lo costringono a casa, con difficoltà percettive, ma sempre lui, un gigante vigile,...

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TRIESTE - Reso più fragile dagli acciacchi dell'età che praticamente lo costringono a casa, con difficoltà percettive, ma sempre lui, un gigante vigile, attento, animato da quello spirito che lo ha caratterizzato. Non un'età qualunque, ma da primato, perché lo scrittore italiano di lingua slovena Boris Pahor domani - 26 agosto -  compirà 108 anni. Come da primato è la somma di esperienze accumulate (e ormai arcinote, dal fascismo ai lager nazisti; dalla tubercolosi allo sfaldamento del blocco dell'Est) durante il Novecento e oltre, secolo che ha attraversato in tutto il suo compiersi, e che ha descritto nei tanti libri scritti e negli ancor più numerosi interventi pubblici fatti. Eppure, a dispetto della notorietà internazionale, del ruolo riconosciutogli di testimone e delle candidature al Premio Nobel, non tutti i suoi libri sono ancora stati tradotti in italiano. Tranne alcune eccezioni, infatti, Pahor, ha composto la sua opera praticamente tutta in sloveno. Una realtà che fa storcere il naso a più di un intellettuale al di qua e al di là del confine. «E' molto indebolito, ha difficoltà percettive, vede male, fatica a leggere, a scrivere, ma è sempre lui, sempre lucido, sempre vigile». Così il giornalista Walter Chiereghin ha sintetizzato le condizioni di salute dello scrittore. Oggi lo raggiungerà a casa per donargli "Boris Pahor. Scrittore senza frontiere. Studi, interviste e testimonianze", il libro di testimonianze di scrittori e pensatori triestini presentato ieri, che ha curato insieme con Fulvio Senardi. Un affettuoso tributo di Trieste al suo protagonista. 

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Il Gazzettino