Gli Enti locali non trovano più artigiani, manutentori e operai per fare i lavori. Colpa del bonus 110%

Gli Enti locali non trovano più artigiani, manutentori e operai per fare i lavori. Colpa del bonus 110
PORDENONE - È l'ennesima ripercussione del boom innescato dal bonus 100 per cento. Ma questa volta tocca un tema importante, che è pubblico e non privato. Quindi...

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PORDENONE - È l'ennesima ripercussione del boom innescato dal bonus 100 per cento. Ma questa volta tocca un tema importante, che è pubblico e non privato. Quindi a cascata è di tutti. A causa dell'impennata di lavoro dovuta agli sgravi, infatti, gli Enti locali non trovano più manutentori. Si parla di artigiani, lattonieri, tecnici, esperti del settore. E anche un'operazione banale diventa un'odissea, con il rischio che si rinviino nel tempo manutenzioni importanti al patrimonio pubblico, alle infrastrutture e alle tecnologie che garantiscono la sicurezza della vita di tutti i giorni.


IL CASO

È successo anche nelle scorse settimane a Pordenone. A inizio novembre un tecnico specializzato ha effettuato un sopralluogo alla galleria Harry Bertoia, nel capoluogo. Un pezzo di grondaia si era staccato causando problemi al fabbricato adiacente. Una cosa da nulla. Invece è iniziata una rincorsa alla ricerca di lattonieri disponibili, che di fatto erano diventati praticamente introvabili. Il risultato? Ritardi su ritardi per una banale manutenzione. Ma è stato appurato come il problema sia in realtà molto più ampio, perché le liste d'attesa dei manutentori sono pressoché infinite. E non fa differenza se a commissionare un lavoro è il privato oppure un Comune, se si tratta di una grondaia o di un altro manufatto.


DIFFICOLTÀ

Il Comune di Pordenone, ad esempio, deve gestire il cosiddetto appalto calore. Non sono noccioline, perché l'operazione vale 6,7 milioni di investimenti da parte del privato in forza di un contratto del 2019. La difficoltà, dopo i ritardi causati ormai in forma endemica dalla pandemia, è ora quella di rintracciare le ditte per realizzare ad esempio gli impianti fotovoltaici, i cappotti, l'isolamento dei tetti e dei solai, la sostituzione dei serramenti e delle caldaie. Si tratta di manutenzioni straordinarie di qualcosa come novanta edifici di pertinenza comunale. Ci sono ad esempio scuole, edifici strategici con grandi consumi che avrebbero la necessità di un rinnovamento. Gli Enti locali non riescono ad effettuare e a mettere nero su bianco dei cronoprogrammi seri e completi dei lavori, perché i ritardi sono sempre dietro l'angolo. Sono mancate anche assunzioni da parte delle imprese perché è mancato tempo e ora la situazione è questa: alla scarsità di materie prime si aggiunge quella legata al personale. A ciò si aggiunge il tempo della formazione.
M.A.

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Il Gazzettino