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PORDENONE - È l'ennesima ripercussione del boom innescato dal bonus 100 per cento. Ma questa volta tocca un tema importante, che è pubblico e non privato. Quindi a cascata è di tutti. A causa dell'impennata di lavoro dovuta agli sgravi, infatti, gli Enti locali non trovano più manutentori. Si parla di artigiani, lattonieri, tecnici, esperti del settore. E anche un'operazione banale diventa un'odissea, con il rischio che si rinviino nel tempo manutenzioni importanti al patrimonio pubblico, alle infrastrutture e alle tecnologie che garantiscono la sicurezza della vita di tutti i giorni.
IL CASO
È successo anche nelle scorse settimane a Pordenone.
DIFFICOLTÀ
Il Comune di Pordenone, ad esempio, deve gestire il cosiddetto appalto calore. Non sono noccioline, perché l'operazione vale 6,7 milioni di investimenti da parte del privato in forza di un contratto del 2019. La difficoltà, dopo i ritardi causati ormai in forma endemica dalla pandemia, è ora quella di rintracciare le ditte per realizzare ad esempio gli impianti fotovoltaici, i cappotti, l'isolamento dei tetti e dei solai, la sostituzione dei serramenti e delle caldaie. Si tratta di manutenzioni straordinarie di qualcosa come novanta edifici di pertinenza comunale. Ci sono ad esempio scuole, edifici strategici con grandi consumi che avrebbero la necessità di un rinnovamento. Gli Enti locali non riescono ad effettuare e a mettere nero su bianco dei cronoprogrammi seri e completi dei lavori, perché i ritardi sono sempre dietro l'angolo. Sono mancate anche assunzioni da parte delle imprese perché è mancato tempo e ora la situazione è questa: alla scarsità di materie prime si aggiunge quella legata al personale. A ciò si aggiunge il tempo della formazione.
M.A.
Il Gazzettino