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JESOLO - «Assistenti ai bagnanti esclusi dai bonus di sostegno». Si allarga la protesta dei lavoratori stagionali esclusi da ristori e aiuti e indennizzi previsti dall'emergenza Covid-19. Si tratta dei bagnini di salvataggio che prestano servizio nel litorale veneziano tra le spiagge ma anche tra i parchi acquatici e le piscine delle strutture ricettive. Almeno 800 persone che ricoprono un ruolo fondamentale per l'offerta turistica locale, rimasti però senza sostegno e ad oggi in forte difficoltà. E con loro anche le aziende per le quali lavorano, le stesse che hanno ricevuto un indennizzo statale erogato una tantum sulla perdita di fatturato basato però su un periodo nel quale comunque i lavoro è bloccato visto che la stagione balneare generalmente inizia da maggio. Il tutto con la prospettiva di un'estate 2021 che vista l'attuale situazione si preannuncia alquanto difficile. «Il primo problema spiega William Dalla Francesca, titolare della ditta Wela è quello degli assistenti ai bagnanti esclusi dai famosi bonus, che lo scorso anno hanno lavorato al massimo per tre mesi e ora sono in difficoltà avendo già esaurito la Naspi. Qualcuno è riuscito a beneficiare di qualche risorsa in più essendo anche istruttore di nuoto, quindi potendo usufruire dell'indennizzo Sport e Salute, ma si tratta di casi isolati e comunque sempre con risorse limitate. A pensare nella mancata erogazione dei bonus, ci sono sempre i codici Ateco dei contratti di lavoro dei bagnini non inseriti nei vari ristori».
Il secondo problema riguarda invece le aziende. «L'indennizzo statale aggiunge il titolare di Wela - è stato erogato una tantum sulla perdita di fatturato basato su un periodo nel quale comunque non si lavora visto che la stagione balneare inizia da maggio e i contributi facevano riferimenti ai mesi precedenti.
Il Gazzettino