Superbonus 110%, la Finanza scopre un raggiro da 3 milioni di euro

Intervento su una facciata
LENDINARA/LUSIA - Lo stop al Superbonus 110% è al centro del dibattito politico. Intanto, la Guardia di finanza di Rovigo sembra aver scoperto un raggiro di oltre 3...

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LENDINARA/LUSIA - Lo stop al Superbonus 110% è al centro del dibattito politico. Intanto, la Guardia di finanza di Rovigo sembra aver scoperto un raggiro di oltre 3 milioni di euro che riguarda proprio i bonus edilizi, sia il Superbonus che, soprattutto, il bonus facciate 90%, tanto che nei giorni scorsi sono state eseguite perquisizioni fra Lusia e Lendinara nell’ambito delle indagini nei confronti di tre imprenditori e delle rispettive ditte, sospettati di essere al centro di un raggiro ai danni dello Stato per aver incassato crediti per interventi di ristrutturazione di facciate che in realtà non sarebbero mai stati eseguiti.

Le cautele sono più che d’obbligo perché si tratta di indagini ancora in corso e le perquisizioni hanno portato le Fiamme gialle ad acquisire una vasta mole di documenti che dovranno essere attentamente vagliati. Per capire se davvero, come si sospetta, sia stato dichiarato all’Agenzia delle Entrate di aver concluso lavori di ristrutturazione che invece non erano stati ancora eseguiti, ottenendo, grazie al meccanismo della cessione del credito, bonifici da Poste italiane per un valore pari ad oltre 3 milioni.



LE AZIENDE


Un meccanismo già visto che, secondo i primi elementi emersi con le indagini coordinate dal pm Ermindo Mammucci, sarebbe stato messo in atto anche in questo caso, seppur al momento tutto sia ancora da verificare. Le ditte al centro dell’attenzione degli inquirenti sono la Miglior Fin srl, gestita da un 39enne broker che avrebbe avuto il ruolo di general contractor, già indagato per altre vicende nel recente passato, la Cristalli blindati e sicurezza srl e la Green Edil Sophi. I lavori sui quali si sta indagando sarebbero stati eseguiti, o non eseguiti, nel 2021 e si tratta di interventi edilizi alle facciate di edifici fra Vicenza, Milano e Padova, con 28 proprietari di appartamenti che risulterebbero parti offese. Fra l’altro, la Cassazione si è recentemente pronunciata a più riprese sostenendo che fino a quando non si concludono i lavori non matura alcuna detrazione: lavori non conclusi, equivalgono a crediti inesistenti. Con problemi maggiori per i bonus come quello per le facciate, per i quali all’epoca non era richiesta asseverazione dell’esecuzione dei lavori. Nell’informativa della Guardia di Finanza illustrata al Senato il mese scorso, sono stati evidenziati «rischi di frode e di riciclaggio derivanti dalla circolazione illimitata e non adeguatamente presidiata dei crediti d’imposta. Questo è avvenuto soprattutto con riferimento a quelle agevolazioni, ad esempio il “bonus facciate”». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino