BELLUNO - Al freddo da due mesi. Senza riscaldamento né acqua calda. Maxi-debito da migliaia di euro lascia gli inquilini di un edificio in centro storico al gelo, in pieno...
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sapere a quanto ammonti la somma ancora da saldare. Risale a circa un mese fa il versamento di circa 18mila euro fatto da Ater alla ditta di Trento fornitrice di gas. Si trattava della somma di due anni di fornitura non pagata da parte dei residenti degli otto appartamenti del palazzo. Un buco accumulato in passato, qualcuno dice per una cattiva gestione dell’immobile.
LE BOLLETTE
Dopo numerosi solleciti da parte del fornitore agli inquilini, la patata bollente è alla fine arrivata sulle scrivanie dell’Azienda territoriale, gestore e coproprietario dell’immobile insieme al Comune di Belluno. «Appena ci sono arrivati i conti noi abbiamo pagato, sostituendoci agli inquilini – spiega la presidente, Ilenia Rento-. Abbiamo anticipato i soldi, ma manderemo lettere ai locatari per chiedere il rimborso di quanto versato. Capisco la difficoltà, noi non vogliamo lasciare nessuno al freddo e arriveremo a patti con pagamenti dilazionati. Ater non dovrebbe farsi carico delle spese, finora l’abbiamo fatto per non lasciare nessuno nel disagio, ma non spetterebbe a noi».
AL FREDDO
L’ultimo capitolo porta la data di venerdì. Quando alla sede dell’ente è arrivata la comunicazione della sospensione della fornitura. Non si sa da quando le famiglie siano senza riscaldamento, qualcuno parla di una settimana altri di due mesi. Fatto sta che il servizio è stato bloccato perché il debito va di molto oltre i 18mila euro saldati dall’ente. «Il fornitore ha chiesto il pagamento di almeno il 40% del pregresso, accumulato anni fa – spiega Rento -. Noi non conosciamo la cifra, non ci sono arrivate pezze giustificative e perciò non possiamo aiutare pagando per ora. Venerdì abbiamo detto all’amministratore di cambiare fornitore e ci siamo proposti come garanti, ma sembra non si riesca a concretizzare nulla prima di due mesi. Il perché non lo sappiamo, abbiamo chiesto spiegazioni e attendiamo risposta oggi». Ater chiama in causa Comune e Usl, perché intervengano a verificare i disagi e con forme di aiuto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino