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TREVISO - Non si sono quasi mai fatti vedere a scuola. Né in aula né in didattica a distanza. E alla fine non hanno raggiunto il monte ore di presenze minime. Un bocciato su due al liceo artistico Munari di Vittorio Veneto non è stato ammesso alla classe successiva proprio per questo motivo: esattamente 25 studenti sui 67 che dovranno ripetere l'anno, più alcuni di quelli non ammessi alla maturità. È anche questo uno degli effetti della pandemia da coronavirus sul mondo della scuola. C'è però pure il rovescio della medaglia. E non serve andare neppure troppo lontano. L'istituto enologico Cerletti di Conegliano ha visto crollare il numero di bocciati rispetto all'anno precedente all'esplosione dell'epidemia. Nel giugno del 2019 erano stati 89. Ora, invece, ci si è fermati a 37. Quasi il 60% in meno. L'anno scorso l'emergenza coronavirus aveva portato alla promozione automatica di tutti i ragazzi. Adesso le cose sono cambiate. Quest'anno su 642 studenti del Munari, 67 non sono stati ammessi alla classe successiva per l'anno scolastico 2021-22. E di questi, 25 in buona parte delle classi prima e seconda sono stati bocciati per le assenze maturate tra settembre e giugno.
MATURANDI
Pure tra i 9 non ammessi all'esame di Stato, in corso in questi giorni, la maggior parte ha sommato allo scarso rendimento scolastico l'insufficiente presenza alle lezioni, sia in aula che da casa. E su questo i docenti, nel valutare ciascun studente, sono stati ferrei, così come d'altronde ricordano le circolari del ministero dell'Istruzione.
NELLA MARCA
Anche il liceo artistico di Treviso quest'anno ha registrato un aumento delle bocciature. Sono una trentina i ragazzi che devono ripetere l'anno. Soprattutto tra le prime e le seconde. «L'aumento è stato purtroppo inevitabile, viste le promozioni automatiche dell'anno scorso», specifica la preside Sandra Messina. I tabelloni finali dell'istituto enologico Cerletti di Conegliano, invece, hanno evidenziato un drastico calo del numero di bocciati. Così come degli studenti con giudizio sospeso. I rimandati, insomma. Nel 2019 erano stati 305. Stavolta ci si è fermati a 212. Il 30% in meno. «I ragazzi hanno generalmente risposto molto bene nonostante l'alternanza tra le lezioni in presenza e quelle in didattica a distanza tira le fila la preside Mariagrazia Morgan la valutazione non è stata semplice. Come previsto, si è tenuto anche conto delle particolari condizioni vissute in questo anno scolastico. Ci sono aspetti psicologici che non possono essere trascurati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino