TREVISO - Non si sono quasi mai fatti vedere a scuola. Né in aula né in didattica a distanza. E alla fine non hanno raggiunto il monte ore di presenze minime. Un bocciato su due al liceo artistico Munari di Vittorio Veneto non è stato ammesso alla classe successiva proprio per questo motivo: esattamente 25 studenti sui 67 che dovranno ripetere l'anno, più alcuni di quelli non ammessi alla maturità. È anche questo uno degli effetti della pandemia da coronavirus sul mondo della scuola.
MATURANDI
Pure tra i 9 non ammessi all'esame di Stato, in corso in questi giorni, la maggior parte ha sommato allo scarso rendimento scolastico l'insufficiente presenza alle lezioni, sia in aula che da casa. E su questo i docenti, nel valutare ciascun studente, sono stati ferrei, così come d'altronde ricordano le circolari del ministero dell'Istruzione. Il requisito di frequenza minimo da superare per passare all'anno successivo è netto: il dpr del 2009, tuttora in vigore, impone la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato. «Il fatto che 25 studenti, sui 67 non ammessi all'anno successivo, non abbiano raggiunto il numero legale di presenze per validare l'anno è un dato che fa senz'altro riflettere spiega Monica Dal Bo', vicepreside del liceo Munari il non aver frequentato le lezioni con la regolarità richiesta ha determinato per questi ragazzi l'invalidità dell'anno. Ma questo tipo di bocciatura fa emergere come non avessero gli strumenti necessari per essere autonomi nello studio». Non dunque problemi di connessione a internet o mancanza di computer e tablet per partecipare alle lezioni a distanza, bensì l'assenza vera e propria di un metodo di studio, unito alla responsabilità. «Tra l'altro evidenzia la professoressa al Munari in questo anno scolastico non abbiamo avuto alcuna classe in quarantena. Dunque i laboratori sono sempre stati attivi, anche se per gli studenti questo è stato un anno scolastico difficile, visto che sono stati sollecitati ad essere elastici e costretti a riorganizzare otto volte l'orario scolastico». Metà dei 67 bocciati appartengono alle classi prime e seconde: sono 14 i ragazzi che dovranno ripetere il primo anno e 20 quelli che dovranno ripetere il secondo. «Queste sottolinea la vicepreside sono da sempre le classi più delicate. Spesso c'è chi sbaglia indirizzo. Quanto alle prime, arrivavano da una terza media altalenante causa pandemia». Nell'anno scolastico 2019-20, l'ultimo che ha previsto bocciature, i non ammessi erano stati 62, ma quasi tutti per scarsi risultati. Quest'anno è stato difficile. Allo stesso tempo, però, ha regalato anche delle soddisfazioni: «La scuola ha partecipato a vari concorsi e una nostra studentessa, ad esempio, ha vinto quello per il logo della Carta etica dello sport veneto, sbaragliando 370 concorrenti, molti professionisti».
NELLA MARCA
Anche il liceo artistico di Treviso quest'anno ha registrato un aumento delle bocciature. Sono una trentina i ragazzi che devono ripetere l'anno. Soprattutto tra le prime e le seconde. «L'aumento è stato purtroppo inevitabile, viste le promozioni automatiche dell'anno scorso», specifica la preside Sandra Messina. I tabelloni finali dell'istituto enologico Cerletti di Conegliano, invece, hanno evidenziato un drastico calo del numero di bocciati. Così come degli studenti con giudizio sospeso. I rimandati, insomma. Nel 2019 erano stati 305. Stavolta ci si è fermati a 212. Il 30% in meno. «I ragazzi hanno generalmente risposto molto bene nonostante l'alternanza tra le lezioni in presenza e quelle in didattica a distanza tira le fila la preside Mariagrazia Morgan la valutazione non è stata semplice. Come previsto, si è tenuto anche conto delle particolari condizioni vissute in questo anno scolastico. Ci sono aspetti psicologici che non possono essere trascurati».
