PADOVA Il sistema informatico che inizia all’improvviso a bloccarsi, le mail che non partono più, i dipendenti costretti a spegnere il computer aziendale per poi...
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IL FENOMENO
In Veneto negli ultimi sette giorni è la terza volta che un hackeraggio diventa un caso di cronaca perché la vittima è decisamente illustre. La scorsa settimana era stato colpito il governatore Luca Zaia: fuori uso Whatsapp e Instagram. Nel weekend, invece, è toccato ad un impero dell’occhialeria come Luxottica: due stabilimenti bloccati, ad Agordo e Sedico, con ottomila dipendenti costretti a restare a casa. Lunedì c’è stato lo stop generale e martedì le attività sono ripartite. Negli ultimi giorni erano stati vittime di pirati informatici anche il sito internet del Ministero dell’Istruzione, i profili social della ministra Azzolina e pure l’università di Roma Tor Vergata. Ora un altro caso. L’ennesimo. LA NOTA Uno sgarbo mirato o un puro sfizio di qualche hacker? La domanda è ancora senza risposta. Di ufficiale, per adesso, c’è solo la nota dell’azienda. «Nelle scorse ore il Gruppo Carraro ha subito un attacco informatico che ha colpito parte dell’infrastruttura IT. La tempestiva attivazione dei sistemi di difesa ha consentito di ridurre la gravità degli impatti garantendo nel contempo l’integrità dei dati aziendali. A scopo precauzionale alcune attività degli uffici, che richiedevano la connessione ai server interni, sono state temporaneamente interrotte, mentre per altre sono state attivate procedure alternative di connessione. Per i collaboratori italiani che in queste ore non potessero garantire la propria prestazione lavorativa l’azienda ha provveduto precauzionalmente all’attivazione della cassa integrazione. Inoltre sono state attivate le coperture assicurative dedicate». Le attività torneranno a regime tra oggi e domani, potrebbe però servire anche una bonifica della rete dei server sotto attacco. «Aspettiamo riscontri dall’azienda sulla situazione e sui tempi di rientro - sospira Oriella Tomasello della segreteria Fim Cisl di Padova Rovigo -. Siamo preoccupati perché questo attacco accentua ulteriormente il rallentamento della produzione già provocato dal Covid». GLI INVESTIGATORI
Sul sito internet della Polizia Postale il tema degli attacchi informatici trova molto spazio. «I server dispongono di sistemi finalizzati alla registrazione di numerose attività svolte sugli stessi.
Il Gazzettino