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UDINE - Un'architetta udinese protagonista alla Biennale di architettura 2023 di Venezia che si aprirà il prossimo 20 maggio. Tutto è nato dall'amicizia con una collega finlandese, Arja Renell, conosciuta durante un anno di Erasmus a Londra, e da una lunga notte udinese, molti anni dopo, vissuta dalle due amiche nel capoluogo friulano per abbozzare la proposta del progetto del padiglione della Finlandia. E così Barbara Motta, classe 1974 (che a Udine lavora con la sorella Marilena nello studio A2R Architetti associati), si è trovata ad essere l'unica professionista italiana nel team di lavoro scelto per immaginare e realizzare la mostra che terrà banco nel padiglione finlandese. Una mostra dedicata a un tema di grande attualità, come ha sottolineato anche la curatrice della Biennale di architettura Lesley Lokko, e incentrata su un interrogativo legittimo: se, in tempi di siccità e carenza idrica conclamata possa ancora essere giustificato "buttare" il 30 per cento della nostra acqua con lo sciacquone. La risposta del team di lavoro di cui Barbara Motta fa parte, il gruppo The Dry Collective (composto, oltre che dall'architetto Arja Renell, la curatrice, e dalla stessa Motta, dai colleghi finlandesi Emmi Keskisarja, Eero Renell, Janne Teräsvirta e dal grafico Antero Jokinen), è stata una sola: la rivoluzione "Huussi", dal nome del servizio igienico esterno «comune a tutte le case di campagna finlandesi». Un wc compostabile, dove «al posto dell'acqua si usa la torba», ottenendo un doppio risultato: un risparmio della risorsa idrica e «la produzione di fertilizzante naturale».
LA MOSTRA
Insomma, la mostra "Huussi. Imagining the future history of sanitation", prodotta da Archinfo (che sarà allestita nei Giardini di Venezia durante la Biennale architettura 2023 dedicata a "Il Laboratorio del futuro") rivaluta il sistema esistente offrendo una risposta (o almeno una proposta di risposta) a un problema complicato. «Con il nostro allestimento parleremo del sistema esistente come qualcosa di ormai superato, con uno sguardo rivolto al futuro, anche con un po' di ironia. Porremo una serie di punti di domanda - spiega Motta - per aprire il dialogo su cosa si potrebbe fare per utilizzare questo nuovo sistema, già collaudato in Finlandia in un contesto rurale, anche all'interno delle città». Nel padiglione finlandese, oltre alla proiezione di video, «ci sarà anche una "huussi" non funzionante, oltre a un po' di vegetazione, per dare la sensazione ai visitatori che quello che si fa può essere utile alla natura e all'agricoltura».
Ma oltre a porre dei punti di domanda per lasciare ai visitatori le possibili risposte, Motta e i suoi colleghi hanno pensato anche a Venezia.
IL PADIGLIONE
Il concept espositivo del padiglione finlandese è stato scelto attraverso un processo di open call. Il principale finanziatore della mostra è il ministero dell'Istruzione e della Cultura del Paese del Nord Europa. La mostra è realizzata con il supporto della Finnish Cultural Foundation. Sostenitori della mostra anche Lab University of Applied Sciences, Durat, Biolan, Fiskars, Helsinki Distilling Company e l'Ambasciata di Finlandia a Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino