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VENEZIA - Si tratta della più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia che chiude domani. Il pubblico proviene per il 59% dall'estero e per il 41% dall'Italia. Straordinaria la presenza dei giovani e degli studenti che sono stati 239.276, in pratica il 30% dei visitatori totali. I visitatori organizzati in gruppo rappresentano il 14% del pubblico complessivo. Sono 4.200 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, tra stampa italiana (1.705) e internazionale (2.495), cui si aggiungono i 5.800 che si sono via via accreditati durante i mesi di mostra, per un totale di 10mila giornalisti provenienti da agenzie, televisioni, radio, quotidiani, periodici, testate online.
Le 800.000 persone che sono venute a visitare Il latte dei sogni, commenta Cecilia Alemani «dimostrano che l'arte ha il potere di creare partecipazione e che, dopo tanti mesi di isolamento, vogliamo celebrare e vedere l'arte di persona in un'esperienza gioiosa e comunitaria condivisa con tanti amici, famiglie, colleghi e amanti dell'arte. In tempi come questi, come dimostra chiaramente la storia della Biennale di Venezia, l'arte e gli artisti possono aiutarci a immaginare nuove modalità di coesistenza e infinite possibilità di trasformazione.»
Mentre il presidente della Biennale Roberto Cicutto sottolinea che «in questa edizione di grande successo di pubblico - malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall'area asiatica - e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini - »Piazza Ucraina« - per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all'aggressione russa». Alla mostra hanno partecipato 213 artiste e artisti invitati, 58 nazioni di provenienza delle artiste e artisti.
Il Gazzettino