VENEZIA - Si tratta della più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia che chiude domani. Il pubblico proviene per il 59% dall'estero e per il 41% dall'Italia.
Le 800.000 persone che sono venute a visitare Il latte dei sogni, commenta Cecilia Alemani «dimostrano che l'arte ha il potere di creare partecipazione e che, dopo tanti mesi di isolamento, vogliamo celebrare e vedere l'arte di persona in un'esperienza gioiosa e comunitaria condivisa con tanti amici, famiglie, colleghi e amanti dell'arte. In tempi come questi, come dimostra chiaramente la storia della Biennale di Venezia, l'arte e gli artisti possono aiutarci a immaginare nuove modalità di coesistenza e infinite possibilità di trasformazione.»
Mentre il presidente della Biennale Roberto Cicutto sottolinea che «in questa edizione di grande successo di pubblico - malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall'area asiatica - e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini - »Piazza Ucraina« - per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all'aggressione russa». Alla mostra hanno partecipato 213 artiste e artisti invitati, 58 nazioni di provenienza delle artiste e artisti. Le prime partecipazioni sono state quest'anno 180, le opere d'arte esposte più di 1500.