Pioggia di certificazioni mediche: i bidelli non vogliono più fare le pulizie

Pioggia di certificazioni mediche: i bidelli non vogliono più fare le pulizie
PORDENONE - Sono regolarmente assunti e, per la natura stessa del compito al quale sarebbero chiamati, dovrebbero (anche) garantire la pulizia degli ambienti scolastici. È...

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PORDENONE - Sono regolarmente assunti e, per la natura stessa del compito al quale sarebbero chiamati, dovrebbero (anche) garantire la pulizia degli ambienti scolastici. È così da sempre, nonostante tecnicamente non si chiamino più bidelli e siano inquadrati all'interno di norme contrattuali leggermente più complesse rispetto a quelle che ne definivano i ruoli alla fine del secolo scorso. Capita che spesso i bidelli (per praticità si continuerà a chiamarli in questo modo), una volta guadagnate l'assunzione e l'assegnazione a un istituto scolastico, dichiarino di non poter svolgere proprio la mansione centrale: le pulizie. E da qualche settimana il problema è letteralmente esploso in molti istituti scolastici di Pordenone e della provincia.


Quest'estate c'è stata un'ondata di assunzioni di cui hanno beneficiato prevalentemente collaboratori scolastici. Un bene, com'è logico pensare. Ma la fregatura per molti istituti è arrivata in seguito. La maggior parte del personale ingaggiato dalle scuole pordenonesi ha più di 65 anni. È un'età in cui si dovrebbe pensare alla pensione, soprattutto se il lavoro da svolgere è manuale. Non a caso sono spuntate decine di certificazioni mediche. E qui si arriva al nocciolo del problema. Nella maggior parte dei casi il personale assunto ha dichiarato di soffrire delle patologie invalidanti più svariate. La conseguenza è facilmente intuibile: a causa di impedimenti fisici gravi e certificati dal medico curante, infatti, moltissimi bidelli lavorano sì all'interno della scuola, ma non sono abilitati allo svolgimento delle pulizie...
 
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Il Gazzettino