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TREVISO - Da gennaio a fine maggio sono state 102 le denunce per furto della bicicletta presentate al comando della polizia locale: una ventina al mese. Circa il 60% in più di quelle presentate nel 2017, negli stessi cinque mesi, quando furono 69, cifra sostanzialmente analoga al 2018. Nel 2016 erano solo 32. I dati parlano chiaro: in città uno dei furti più odiosi è in costante aumento. Si può anche parlare di boom, di piaga. E non è un caso che, a fine aprile, la questione sia stata trattata anche nel corso di un tavolo sicurezza in Prefettura. Perché le cento e passa denunce sono quelle raccolte dalla polizia locale ma, in misura minore, ne vengono fatte anche in questura e ai carabinieri. Il problema, insomma, c’è. E nelle ultime settimane si è anche intensificato a giudicare dalle segnalazioni che spuntano come funghi, ma che non sempre si traducono in denunce.
Furti di biciclette in aumento a Treviso
«I numeri sono di sicuro in aumento - sottolinea il comandante Andrea Gallo - ma bisogna anche tenere conto di un aspetto: tante denunce, almeno la metà, partono come segnalazione dalla app “Treviso sicura”, che prima non c’era.
Cosa succede se compri una bici rubata
E nel mirino non ci sono solo i presunti ladri, ma anche i sicuri compratori. In sei mesi sono stati denunciate sette persone per ricettazione. Il motivo è molto banale: comprare una bicicletta costosa a prezzi stracciati, soprattutto se venduta di seconda mano, è oltremodo pericoloso. «Quando, sopratutto in certi siti internet, ci si imbatte in affari fin troppo vantaggiosi è bene farsi una domanda - osserva Gallo - una bicicletta di svariate centinaia di euro, se non migliaia, venduta a poche decine potrebbe essere pericoloso. Se infatti risulta rubata, chi la compra viene accusato di ricettazione». Le indagini, come si può immaginare, sono sempre complesse. Ma la polizia locale, oltre alla prevenzione, le sta comunque portando avanti seguendo un chiaro input arrivato dall’amministrazione comunale. Un aiuto arriva sicuramente dalla punzonatura, avviata già dall’amministrazione Manildo, che consente di “targare” la bici rendendone più facile la restituzione quando viene ritrovata: non a caso, sempre nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il sindaco ha invitato i trevigiani a recarsi dalla polizia locale per registrare il proprio mezzo. Tutto aiuta. In attesa che l’ondata di furti si plachi.
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