PORDENONE E UDINE - Le “cargo bike” approdano in città. La proposta arriva da Gianluca Laudano, 40enne pordenonese parte del direttivo di Aruotalibera Fiab...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE E UDINE - Le “cargo bike” approdano in città. La proposta arriva da Gianluca Laudano, 40enne pordenonese parte del direttivo di Aruotalibera Fiab Pordenone, che con sua moglie Arianna e i suoi figli, sta realizzando la prima vetrina di bici da trasporto della città. Un punto vendita aperto solo il sabato, a partire da inizio marzo. “La tua prossima auto è una bicicletta” è il motto di Giancargo, che ora è anche un sito web.
I DETTAGLI
Dai 1.500 agli 8mila euro, di cargo bike ce n’è per tutte le tasche. «Siamo partiti con la bici cargo di famiglia proprio tre anni fa – racconta Laudano – dopo aver visto la trasmissione di Riccardo Iacona sulla mobilità sostenibile. Abbiamo pensato di poter provare l’idea di una bici da trasporto, per portare a scuola i bambini, andare a lavorare e per le spese. Allora avevamo due auto. Io avevo appena cambiato lavoro, da Conegliano a Pordenone e così tutto sembrava più semplice». Per trovare una bici cargo il Nordest non è il posto giusto. Tra Milano e Bologna i Laudano scelgono l’Emilia e in una giornata di metà febbraio caricano tutta la famiglia in treno, per fare un’esperienza giornaliera con la cargo bike in giro per Bologna. «Detto fatto, pensato e partiti. Lorenzo a Bologna ha un noleggio vicino alla stazione, così siamo partiti per provare, per capire se fosse una cosa fattibile. Dopo una ventina di giorni è arrivato un camion a casa, non riusciva nemmeno a girarsi nelle stradine di Pordenone, e ha scaricato un pacco gigante, come mi ha detto il trasportatore. È la nostra bici da trasporto». Rossa, con il cestone da carico davanti e un motore dietro, che aiuta con la portata al massimo. Andare a scuola è un divertimento per i tre bambini. Dopo un anno l’auto era in vendita: «Siamo andati in pari dalla spesa di acquisto della bici e non ce ne siamo pentiti. Abbiamo ancora un’auto di famiglia, per gli acquisti più pesanti o gli spostamenti più lontani, ma la bici resta il mezzo preferito per tutti i giorni: la mattina carico i bimbi in bicicletta, li porto a scuola e poi vado in ufficio». Chi incontra una bici da trasporto poi se ne innamora e non riesce proprio a capire come non possa diventare il mezzo per tutti.
L’IDEA
«È stato durante il lockdown che abbiamo iniziato a pensare: perché non apriamo un negozio di cargo bike? Mia moglie mi ha guardato, la sua risposta è stata sì».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino