Le bici rubate in Veneto? Sono tutte in vendita in due siti ucraini

Le bici rubate in Veneto? Sono tutte in vendita in due siti ucraini
PADOVA - É scoppiato il racket della bicicletta. Un business illegale da milioni di euro, alimentato da bande di predoni dell’Est. A smascherarlo, dimostrando un estremo...

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PADOVA - É scoppiato il racket della bicicletta. Un business illegale da milioni di euro, alimentato da bande di predoni dell’Est. A smascherarlo, dimostrando un estremo coraggio, è stata Giuliana De Grandis residente nell’Alta Padovana. Dopo avere contattato polizia e carabinieri, il 26 marzo ha presentato un dettagliato esposto in Procura, dove ha segnalato due siti ucraini che venderebbero on line le biciclette rubate in tutto il Veneto, anche a Padova e provincia. In totale ha già effettuato la ricostruzione di 31 furti.




L’INIZIATIVA - Giuliana, di professione fa la contabile, si è interessata al fenomeno criminale quando il 31 gennaio dell’anno scorso i ladri hanno colpito il negozio del fratello Elvio De Grandis a Piombino Dese rubando 27 biciclette per un valore di 70 mila euro. «Mio fratello era distrutto - ha raccontato - e volevo aiutarlo anche perchè era assicurato solo per un terzo della merce che gli hanno rubato. Ho così iniziato a indagare e ho scoperto un vero e proprio racket di biciclette da corsa e super lusso. In questi mesi ho contato 31 furti in Veneto e cinque tra Padova e provincia. Poi ho deciso di mettermi in contatto con i commercianti e al momento ne ho raggiunti settanta. Voglio metterli in guardia dai pericoli e spiegare loro il fenomeno».



I SITI INTERNET - Giuliana nel suo investigare ha scoperto due siti internet ucraini. Sono www.proday2kolesa.com e www.wellsbike.com. «Secondo me - ha proseguito - in questi due portali web, il primo ha anche un profilo Facebook, ci sono biciclette rubate. Vengono inserite dopo tre giorni dal furto. Il sito è in lingua russa, ma non è difficile navigarci. Un negoziante è riuscito a riconoscere la sua merce, ha portato avanti la trattativa sino al punto di concordare il prezzo e il luogo della consegna che è avvenuta a Praga. Un altro è riuscito a riacquistare le sue bici attraverso un importatore americano». Il valore delle biciclette trafugate, secondo i conti effettuati da Giuliana in questi mesi, è attorno ai sette milioni di euro.



LA PAURA -
Secondo la combattiva Giuliana i predoni specializzati nel furto di bici costose sono molto pericolosi e i commercianti hanno paura. «É gente senza scrupoli - ha sottolineato - che si muovono anche in sette. Spaccano vetrate e sfondano muri. In pochi minuti svuotano un negozio, rubando solo i prezzi più pregiati. Affrontarli sarebbe sbagliato, sono capaci di tutto. Per eludere i sistemi di sicurezza agli infrarossi, indossano tute da sub. Sono dei professionisti del crimine e sono manovrati dalla malavita organizzata». E poi Giuliana teme per i suoi amici negozianti. «Sono uomini esasperati - ha terminato - tanto che alcuni di loro hanno subito anche più di un furto. Colpi da migliaia e migliaia di euro. Preoccupati si sono armati nel tentativo di difendersi, ma queste armi potrebbero usarle anche per uccidersi. Molti hanno speso i loro guadagni per riempire il negozio di sistemo di sicurezza. Altri si sono spostati in capannoni in cemento armato, così da evitare la visita dei ladri. Alcuni mi hanno confidato che alla notte non dormono, temono di essere derubati. Un inferno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino