MONTEBELLUNA (TREVISO) - Le hanno rubato la bicicletta, parcheggiandola incustodita poco distante. Quando però la vittima del furto, notato il suo mezzo, ha chiamato i...
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LA PRECISAZIONE
I carabinieri, rispetto a quanto segnalato dalla donna, hanno precisato che alla signora è stata offerta massima disponibilità ma che purtroppo, in quel momento, non c'era alcuna pattuglia disponibile. «Il soggetto che aveva preso la bici, stando a quanto ci ha riferito, si era già allontanato, e di lui non ha saputo fornirci indicazioni- hanno spiegato i militari dell'Arma -. Il territorio è molto vasto, e le pattuglie erano tutte impegnate in altre attività urgenti. Non potendo raggiungerla subito sul posto, l'operatore, visto che non c'era più nessuno, le ha consigliato giustamente di riprendersela prima che sparisse di nuovo, e di raggiungere il comando per denunciare quanto accaduto». La donna però in comando non c'è mai andata.
IL DIBATTITO
Il mancato intervento, seppur motivato, ha riaperto il dibattito sulla carenza d'organico delle forze dell'ordine nella Marca. «Le carenze d'organico riguardano tutti - spiega il segretario del Coisp Berardino Cordone -, anche perché, specie l'Arma, oltre alle dislocazioni di personale legate ad esempio all'ordine pubblico, deve mantenere sempre presidiate stazioni e comandi. Quello che si può fare, in questo momento, è cercare una migliore collaborazione interforze: quando le pattuglie sono impegnate in altri interventi, si dovrebbe poter contare su quelle di altri corpi, ad esempio quello dei vigili urbani, cercando così di garantire l'uscita di una pattuglia una volta ricevuta la chiamata». «Il problema è la sovrapposizione tra le sale operative, presidiate 24 ore su 24 - aggiunge il segretario trevigiano del sindacato di polizia Sap Maurizio Casagrande -, che tra polizia, vigili urbani, carabinieri e finanza impiegano un numero elevato di uomini, sottratti ad altri compiti, tra i quali quello di poter presidiare al meglio il territorio. Credo sia arrivato il momento di organizzare un tavolo trasversale tra forze dell'ordine e politica, per discutere di tutti i problemi legislativi e organizzativi dell'apparato della sicurezza e della giustizia. Il punto è che quando si comincia a parlare di costi, tutto diventa più difficile. Bisognerebbe cominciare a fare dei progetti a lungo termine, di almeno 10 anni, tenendo conto che, ad esempio, nel 2024, ci saranno tantissimi pensionamenti, e bisogna già pensare a come rimpiazzare il personale».
Laura Bon Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino