BIBIONE (VENEZIA) - Erano ex compagni di scuola. Si erano conosciuti in un istituto alberghiero e rivisti per caso a Bibione, in piazzale Zenith, la sera del 23 giugno 2016,...
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Il giovane - che nell'estate di tre anni fa si trovava a Bibione come stagionale - ha sempre respinto le accuse sostenendo che la ragazza era consenziente e di essersi fermato dopo che lei si oppose a un rapporto sessuale. Ma la denuncia presentata nella caserma dei Carabinieri e i riscontri testimoniali hanno portato la Procura a formulare l'accusa di violenza sessuale. Il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi, ricordando che la vittima aveva fornito una ricostruzione priva di contraddizioni, supportata da due testimonianze. Infatti due amici la videro tornare nel piazzale disperata; lui la seguiva cercando di calmarla. Gli amici chiamarono il 112 e arrivarono i carabinieri del Norm di Portogruaro, che portarono la 18enne in ospedale, dove cominciò il percorso necessario per accertare la credibilità della denuncia. Quella sera la ragazza fu immobilizzata, si difese graffiando l'aggressore, ma lui non si fermò. «Non era affatto consenziente», ha rimarcato l'avvocato di parte civile. La difesa ha puntato su una ricostruzione diversa rispetto a quella della Procura. Ma il gup, dopo oltre un'ora di camera di consiglio, ha creduto alla vittima.
Cristina Antonutti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino