​«Vi taglio le dita se non mi votate», la comunità bengalese difende il proprio candidato autosospeso

«Vi taglio le dita se non mi votate», la comunità bengalese difende il proprio candidato autosospeso
MONFALCONE - La comunità bengalese di Monfalcone (Gorizia) è scesa in piazza a difesa di uno dei suoi esponenti, candidatosi tra le fila del centrodestra alle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MONFALCONE - La comunità bengalese di Monfalcone (Gorizia) è scesa in piazza a difesa di uno dei suoi esponenti, candidatosi tra le fila del centrodestra alle elezioni comunali ed autosospesosi dopo che in un video appare mentre nella sua lingua minaccia di «tagliare le dita» a chi non avrebbe votato per lui. Subito dopo la pubblicazione del video, andato in onda anche su La7, la sindaca e ricandidata alla carica, la leghista Annamaria Cisint, aveva definito la candidatura dell'uomo «incompatibile» coi valori della lista e questi si è autosospeso. Circa 300 persone, compresi bambini e donne, hanno dunque sollecitato chiarimenti sul filmato, sostenendo la non buona traduzione dell'intervento e la infedele ricostruzione del video, che, secondo la comunità, avrebbe subito un editing. Inoltre, i connazionali sostengono che l'oggetto della riunione da cui è stato tratto lo spezzone andato in onda non era la candidatura politica, ma la apertura di una «moschea». Argomento che non ha nulla a che vedere con le elezioni. «Tutta la comunità è unita oggi e lo sarà sempre per la giustizia e la vittoria della verità», è il messaggio dei manifestanti, che hanno chiesto alle autorità di indagare e di visionare tutto il video.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino