Affitti scontati, asili per i figli e orari flessibili: «Benefit per attirare nuovi medici»

L'ospedale di Castelfranco
TREVISO - Case con affitti ridotti per medici e infermieri. E asili per i loro figli con orari modellati sui turni di lavoro. La carenza di personale sanitario all’interno...

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TREVISO - Case con affitti ridotti per medici e infermieri. E asili per i loro figli con orari modellati sui turni di lavoro. La carenza di personale sanitario all’interno degli ospedali ora si contrasta anche così. Nel trevigiano si stanno studiando delle agevolazioni da mettere sul piatto, in aggiunta allo stipendio, con l’obiettivo di attrarre più medici e infermieri per coprire i buchi nei reparti e negli ambulatori. A livello locale le paghe di fatto non si possono toccare. Ma nulla vieta di aggiungere benefit per i professionisti. Se verrete a lavorare qui - è il messaggio - potrete contare su appartamenti con affitti tagliati del 30% e con asili che offrono servizi personalizzati.


A Castelfranco si punta a definire una convenzione tra l’Istituto oncologico veneto (Iov) e l’Aeep, l’azienda per l’edilizia del Comune. E parallelamente a chiudere un accordo con il centro infanzia Umberto I. Mentre a Treviso l’Ulss 2 della Marca sta discutendo direttamente con l’asilo parrocchiale Santa Maria Bertilla di Fiera, la scuola dell’infanzia con nido integrato che sorge vicino all’ingresso dell’ospedale Ca’ Foncello.


LE MOTIVAZIONI

«Medici e infermieri a volte se ne vanno anche perché non trovano sistemazioni adeguate. In particolare tra Castelfranco e Montebelluna, ma non solo – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana –. Prevedere delle agevolazioni può essere la strada giusta. Così come possono aiutare servizi più flessibili, a partire ad esempio dall’asilo».
Il primo passo è stato compiuto a Castelfranco. Qui lo Iov ha evidenziato le difficoltà incontrate dal proprio personale nel reperire alloggi in città. E il Comune ha risposto iniziando a valutare la possibilità di offrire a medici e infermieri alloggi con affitti calmierati. «Ci siamo subito attivati con la nostra azienda per l’edilizia – rivela il sindaco Stefano Marcon – per cercare di risolvere le difficoltà anche tramite accordi nell’ambito dell’edilizia convenzionata».
L’Aeep, che a Castelfranco gestisce qualcosa come 450 alloggi, ha già individuato una decina di appartamenti che potrebbero essere riservati al personale sanitario. Non si tratta di casermoni popolari vecchio stile, ma di palazzine di edilizia convenzionata composte da poche unità.
«Abbiamo già individuato una serie di alloggi che potrebbero essere destinati al personale sanitario con affitti calmierati, mediamente più bassi del 20 o del 30% rispetto ai valori di mercato – fa il punto Leopoldo Passazi, presidente dell’Aeep – alcuni sono liberi e già utilizzabili. In altri casi, invece, sono necessari degli interventi di recupero». Questi ultimi saranno al centro di un confronto con lo Iov per definire un’eventuale compartecipazione alle spese. E in caso di bisogno il discorso potrebbe essere allargato anche alla stessa Ulss della Marca. «Oggi la necessità ci è stata manifestata dall’Istituto oncologico veneto – dice Passazi – in teoria, però, potrebbe valere lo stesso per l’azienda sanitaria trevigiana».


I SERVIZI

L’altro fronte riguarda gli asili per i figli di medici e infermieri. «Ci siamo già attivati con il centro infanzia Umberto I per agevolare le nuove famiglie che si insedieranno a Castelfranco – spiega il sindaco Marcon – questo attraverso appositi servizi dedicati proprio all’infanzia. Noi cerchiamo di risolvere problemi. Il crearli lo lasciamo ad altri». Si lavora su due ipotesi: da una parte l’organizzazione delle attività per i bambini in base agli orari di lavoro dei genitori e dall’altra la possibilità di arrivare a una riduzione delle tariffe. «I posti non mancano – tira le fila Domenico Battiloro, presidente dell’Umberto I – potrebbe essere una buona opportunità sia per l’asilo che per le ricadute positive sulla città».

 

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Il Gazzettino