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BELLUNO - Emorragia di negozi che chiudono, la crisi Covid, e infine la ciliegina sulla torta: la decisione del Comune di affidare agli agenti accertatori della Bellunum (che solitamente si occupano solo del controllo dei ticket nei parcheggi blu) anche le aree a disco orario di Piazza Duomo, via Gabelli, Piazzale Vittime delle Foibe (stazione ferroviaria), via De Min e via Feltre, oltre a quelle del carico e scarico. Una scelta che non è passata inosservata in questo momento di crisi e che sta scatenando una vera levata di scudi da parte dei commercianti del centro storico. «Non è possibile dettare regole senza provare sulla propria pelle cosa vuol dire - dice la presidente consorzio Belluno Centro storico, Annamaria Bristot -. Obbligherei tutti quelli che legiferano e hanno queste idee a gestire per un periodo un negozio, avere una partita Iva e capire cosa vuole dire. Solo in questo modo potranno capire perché non si dorme la notte e come fare, con solo 600 euro di indennità per il covid, a pagare affitti e spese». «E poi - si chiede - perché sempre sul centro storico? Perché non predisporre controlli a Cavarzano, Baldenich Veneggia?».
LA RABBIA
«I negozi del centro storico sono veramente stufi di essere considerati in questo modo - prosegue la presidente del Consorzio -: c’è una città che si sta completamente svuotando, in cui ci sono delle vie che alla sera sono buie.
CARICO E SCARICO A RISCHIO
Dopo un corso di 8 ore gli agenti accertatori della Bellunum (che non sono agenti di polizia locale ndr) potranno fare multe al di fuori degli spazi blu. Nel mirino anche gli stalli di carico e scarico. «Riguardo al carico e scarico - dice Annamaria Bristot - stendiamo un velo pietoso: non è possibile avere la spada di Damocle sulla testa ogni volta che si deve scaricare. Andrea Dal Pont, che gestisce il negozio della Mela ha preso 2 multe in 20 minuti con il camioncino aziendale parcheggiato in zona carico e scarico, ma con portellone dietro chiuso. Due sanzioni per inoperosità. Non si può pensare che sia andato a fare la consegna ci ha messo un po’ di tempo per tornare indietro? Non si può pensare che il camioncino davanti al suo negozio abbia il portellone chiuso perché magari sta servendo dei clienti e ha finito di scaricare le cassette, ma poi ha dato precedenza ai clienti prima di spostare la macchina? Perché chi deve scaricare cartoni scarpe o maglioni che ha il carico e scarico vicino al negozio deve avere sempre il terrore di muovere la macchina il prima possibile?». «Piuttosto che fare un corso ai vigili - conclude - io lo farei ai nostri amministratori e a chi fa le regole. Non è possibile dettare regole senza provare sulla propria pelle cosa vuol dire». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino