Topi rosicchiano la fibra, mezza provincia rimane senza web

Topi rosicchiano la fibra, mezza provincia rimane senza web
BELLUNO - Non un apocalisse digitale ma, quantomeno, un'eclissi. Azienda sanitaria senza collegamento, idem all'Agenzia delle Entrate, alle Poste, in diverse banche, nelle...

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BELLUNO - Non un apocalisse digitale ma, quantomeno, un'eclissi. Azienda sanitaria senza collegamento, idem all'Agenzia delle Entrate, alle Poste, in diverse banche, nelle case, nei negozi e nelle aziende che utilizzano Fastweb come gestore dell'infrastruttura tecnologica.

Nell'era della rete veloce, e delle cartelle sanitarie digitali, a causare il problema non sono state né le bizze dei byte né i programmatori fannulloni ma uno o più topi che hanno deciso di costruire il nido in una canaletta che contiene la fibra ottica e che, rosicando la fibra, hanno fatto saltare il collegamento. Inevitabile l'effetto domino sull'intera provincia, fino a Feltre, Agordo e Cortina.
 
LE SCUSE
«In riferimento al disservizio di oggi, lunedì 3 giugno, vogliamo scusarci per i disagi che hanno riguardato alcuni cittadini e aziende della provincia di Belluno». Ha messo nero su bianco, in una nota, il gestore. «In merito all'interruzione del servizio, i nostri tecnici hanno verificato che purtroppo i cavi in fibra ottica sono stati danneggiati da alcuni roditori, situazione assai diffusa per tale tipologia di infrastrutture interrate». Insomma a dimostrare la propria fragilità è stata proprio la rete, diventata pane per i denti dei topi.
IL DISAGIO«Avevo raggiunto l'Agenzia delle Entrate per chiedere alcune informazioni - ricostruisce Massimo Vidori - l'impiegata ha subito precisato che era necessario mandare una mail e che loro avrebbero solo potuto dare informazione di carattere generale in quanto il sistema era fuori uso».
PALAZZO ROSSO
Le cose sono andate meglio in Municipio dove ad andare fuori uso sono stati solo alcuni servizi come Filo diretto e altre procedure interne. Insomma, niente di rilevante per gli utenti. Anche negli uffici postali è stata trovata in fretta una soluzione permettendo di limitare, il più possibile, i disagi. Giornata nera invece per i baristi e per chi è uscito di casa senza contanti: filiali (e bancomat), di diversi istituti di credito, fuori uso. Stesso refrain per pos e i vari lettori di buoni pasto connessi alla rete.
I COMMERCIANTI
«Quello che è successo è la dimostrazione - ha spiegato il numero uno di Ascom Belluno, Paolo Doglioni - che le infrastrutture in questa provincia non sono più rimandabili. Non è pensabile nel 2019 che ci siano posti come la Val Visdende che non hanno alcun tipo di copertura, neppure telefonica. Con i nostri associati costretti a raggiungere Santo Stefano per poter inviare un'email». 
GLI INDUSTRIALI

Un concetto ribadito con tono, se possibile, ancor più fermo dalla leader di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton: «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni - spiega la presidente - il problema è stato a macchia di leopardo. Ogni tanto ci si chiede se sia meglio avere un walkie talkie che almeno sai che nell'area di cinquecento metri funziona. È il momento per chiedere che gli investimenti vengano fatti come si deve. In provincia c'è un problema di infrastrutture. Ci sono delle vere e proprie emergenze. Forse è addirittura più grave che rimangano a secco le aziende, siamo trattati come fosse il terzo mondo. Anzi peggio: spesso nei luoghi considerati come disagiati internet funziona benissimo: quando investono negli impianti vogliono che siano i migliori».
Andrea Zambenedetti  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino