BELLUNO - Inurbamento, zootecnia di montagna che sparisce. Cambia lo stile di vita dell'uomo, cambia il paesaggio. Anche la fauna si adegua. Non c'è da stupirsi se...
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IL LUPOQuestione a parte quella che riguarda la presenza del lupo, se non altro perché i danni all'allevamento sono evidenti. Ultimo episodio: due giorni fa nel Feltrino. A Malga Campet, sul monte Avena, il predatore ha lascito il segno, con i resti di un vitello sbranato. In realtà dall'Ufficio dell'ente Provincia arrivano rassicurazioni: quella del lupo è popolazione diffusa dal Cadore al monte Grappa, ma, per un meccanismo naturale, si andrà a saturazione. Non arriveranno, cioè, branchi all'infinito perché qui il territorio è già occupato.
RISARCIMENTIIl 23 luglio, con la regia della Provincia, il Comitato che si occupa dei danni provocati dalla fauna selvatica composto da allevatori, agricoltori e cacciatori si riunirà per analizzare tutte le richieste di risarcimento danni. «La Provincia ha in carico l'istruttoria e valuta quali sono le domande ammissibili, divise nei due capitoli di risarcitorie e di prevenzione, quest'ultima premiata maggiormente spiega l'assessore a Caccia e Pesca, Franco De Bon il provvedimento verrà, quindi, trasmesso in Regione che provvederà alla liquidazione». Franco De Bon aggiunge una novità riguardante la stesura del calendario venatorio, di cui si parlerà nello stesso tavolo indetto il 23 luglio: «Terremo conto delle indicazioni che arriveranno da agricoltori e allevatori». Intanto oggi i tecnici faunistici della Provincia si occupano di produzione ittica di pregio. Con De Bon sono in Trentino, in sopralluogo. Per studiare quali soluzioni siano state adottate da altri nella captazione di acqua in alveo. Il tutto per portare migliorie nel sistema produttivo della troticoltura di Gioz.
Daniela De Donà Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino