ALPAGO - Tre colpi di sirena poi la detonazione scuote il silenzio di Schiucaz. Sono le 14.45 quando il fianco della montagna, gravido di un quintale di esplosivo, si alza come in...
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La testa della frana da 6mila metri cubi che dal 12 maggio minaccia l'abitato di Schiucaz, è stata aggredita, ma non decapita completamente come si sperava. Serviranno altre cariche per ultimare l'opera e aprire quindi il varco all'intervento via terra. Già ieri si è iniziato a preparare le nuove perforazioni con l'ipotesi di un secondo scoppio entro martedì o mercoledì.
La prima stima di mister Dinamite, ovvero Danilo Coppe, il fuochino che si occupa anche della demolizione del ponte Morandi di Genova, è che si siano staccati 1000-1200 metri cubi di materiale contro i 1500 previsti inizialmente. «Abbiamo agito con la massima cautela nel dosare l'esplosivo - spiega Michele Artusato, dirigente provinciale di Veneto Strade -, perché l'obiettivo era quello di non danneggiare le abitazioni. E ci siamo riusciti. Meglio procedere con un secondo scoppio per profilare meglio la frana».
Il sindaco di Alpago, Umberto Soccal, appare un po' preoccupato mentre osserva il gigante ferito, ma non crollato: «Restiamo ancora con un po' d'ansia».
Il Gazzettino