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MOGLIANO - Ieri, mercoledì 11 agosto, è stato il grande giorno degli atleti paralimpici. E Art4sport, l'associazione della famiglia Vio che intercetta, sostiene e prepara gli atleti, ha messo sull'aereo non solo la star Bebe ma anche gli altri fantastici protagonisti delle diverse discipline. Insieme alla gioia però, la disavventura. Da un sedicente account esterno all'associazione, è partita una richiesta di denaro. «Non dateci retta, è una truffa, noi non chiediamo denaro. Siamo spiacenti». Così Teresa Grandis, madre di Bebe Vio, ha voluto subito stoppare la catena. Episodio non isolato: associazioni in vista e Vip sono da mesi oggetto di truffe di questo genere. Solo nel moglianese prima la showgirl Sabrina Salerno poi il sindaco Davide Bortolato. Dispiaciuti e decisi a smontare sul nascere la richiesta illecita, i genitori di Bebe si sono subito mossi. Nonostante le giornate concitate per la partenza e lo sbarco a Tokyo del plotone paralimpico.
OBIETTIVO RAGGIUNTO
«Avevamo un obiettivo per queste Paralimpiadi.
SOGNO REALIZZATO
Diventa sempre più realtà il sogno di Teresa Grandis, la mamma di Bebe Vio. La passione che le ispira lo sport paralimpico è tangibile e incontenibile. «Facevo tutt'altro nella vita. Ma da quando mi sono avvicinata a questo mondo, sono stata travolta» spiegava in un'intervista rilasciata in occasione dell'apertura della nuova sede. Il sogno della famiglia Vio di offrire un aiuto concreto ma anche una prospettiva alle vite apparentemente interrotte di molti giovani sportivi ha preso forma 13 anni fa grazie alla parrocchia di Mogliano, che ha dato loro modo di poter usufruire di un luogo in cui iniziare il percorso dell'associazione. Poi il grande passo: quello di un centro internazionale dedicato allo sport paralimpico nel cuore della città. Ma nell'ombra c'è sempre qualcuno che tenta di approfittarsene.
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Il Gazzettino