BATTAGLIA - Colonne infinite ieri, e verosimilmente sarà ogni giorno così almeno per le prossime tre settimane, lungo il tratto di statale 16 che ricade sotto il...
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A PASSO D’UOMO
C’è chi ha impiegato addirittura 40 minuti per attraversare il centro della cittadina da nord a sud. Nelle ore di punta è stata vera paralisi: molti hanno strombazzato, credendo ci fossero degli automobilisti lenti che in qualche modo stessero intralciando il traffico. Commenti piuttosto critici sono piovuti pure sul gruppo Facebook Sei di Battaglia se: «Il cantiere non è segnalato in maniera adeguata, nostro malgrado ci siamo ritrovati imbottigliati». In realtà, da qualche giorno a questa parte è apparso sul sito del Comune un avviso, a firma dell’Ufficio tecnico, che illustra l’intervento in maniera precisa e puntuale: «La riqualificazione è finalizzata ad un miglioramento generale della viabilità». L’amministrazione consiglia vivamente – quando possibile – di prendere percorsi alternativi. Ad esempio, l’autostrada A13 con entrata al casello di Terme Euganee e uscita a Monselice, o viceversa. Altrimenti, per chi arriva da Due Carrare, le strade interne che portano a Pernumia e poi al ponte della Rivella. Più lunga, invece, la deviazione che attraversa Galzignano, Valsanzibio e Monticelli.
Una volta terminato l’intervento, strada Battaglia resterà comunque un’arteria molto pericolosa, come osserva il consigliere di opposizione, nonché ex sindaco, Daniele Donà: «Si tratta di uno dei punti più rischiosi della viabilità della provincia. La questione rimane irrisolta». «In passato quel pezzo di Adriatica è già stato teatro di gravissimi sinistri. Provenendo da Monselice la carreggiata si restringe all’improvviso. La segnaletica non è sufficiente: chi non conosce com’è fatta la strada rischia di andare dritto per dritto addosso al guard rail». Non esistono né una pista ciclabile né un marciapiede. «Una potenziale trappola mortale per gli utenti deboli quali ciclisti e pedoni». «Mi sono recato diverse volte a Roma, al Ministero dei Trasporti, per far valere le nostre ragioni – conclude lo stesso Donà - anni di battaglie, purtroppo, non sono servite a nulla».
Francesco Cavallaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino