Foiba di Basovizza, storica visita di Mattarella e del presidente sloveno Pahor. «Il Tricolore sarà al suo posto»

Giorno del ricordo 2019 a Basovizza
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TRIESTE - Ultimi dettagli e ultimi sopralluoghi alla vigilia della storica visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del suo omologo sloveno Borut Pahor, in programma domani lunedì 13 luglio. È pronto il dispositivo di sicurezza, che si avvale di 300 persone giunte anche da fuori città, con reparti specializzati. La visita sarà breve - dalle 11 alle 16 circa - ma intensa, con tappe cariche di significati intensi alla riconciliazione tra i due Paesi.


Dopo lo scambio di saluti a Villa Opicina, per la prima volta il più alto rappresentante di una nazione nata dalla disgregazione della ex Jugoslavia renderà omaggio alle vittime italiane delle foibe. Poi Mattarella e Pahor depositeranno una corona, con i nastri dei sue Stati, al cippo di Basovizza, inaugurato nel settembre 1945 per ricordare quattro giovani antifascisti della minoranza slava condannati dal Tribunale speciale e fucilati nel 1930. Ci sarà quindi la firma del protocollo per il passaggio della proprietà del Narodni Dom a una fondazione costituita dalle associazioni che rappresentano la minoranza di lingua slovena. Allo scrittore sloveno, naturalizzato italiano, Boris Pahor, saranno conferite onorificenze dal Capo dello Stato Mattarella e dal presidente Pahor. La giornata si concluderà con l'incontro, nella sede della Regione, fra Mattarella e i rappresentanti delle associazioni esuli.

LA POLEMICA. In riferimento ad alcune notizie che parlano di tricolore ammainato alla Foiba di Basovizza, l'ufficio stampa del Quirinale precisa che domani la bandiera italiana sarà regolarmente al suo posto. Erano stati in particolare esponenti di Fratelli d'Italia e il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia a rilanciare questa eventualità contestandola aspramente.
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Il Gazzettino