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VENEZIA - Operai a casa, cantiere vuoto. Ora i lavori per la messa in sicurezza della Basilica di San Marco si sono fermati davvero. Le imprese all'opera da fine agosto, Kostruttiva e Renzo Rossi, non hanno ancora ricevuto l'anticipo previsto dal contratto siglato con il Provveditorato alle Opere pubbliche e il Consorzio Venezia Nuova. Una prima pec-ultimatum delle aziende era partita all'inizio del mese. Una seconda la settimana scorsa. Nessuna risposta. «Ma senza quei soldi non possiamo più lavorare - allarga le braccia Devis Rizzo, il presidente di Kostruttiva - L'anticipazione è fondamentale finanziariamente per andare avanti». Così, da lunedì, nel cantiere cresciuto attorno alla Basilica, viene garantita solo la custodia. Si sono bloccati gli scavi archeologici, attività propeduetica alla posa della barriera di lastre in vetro che dovrà proteggere la basilica millenaria dalle acque alte intermedie. Anche le lastre (che da sole costano circa un milione) non sono più state ordinate. E la prospettiva di vedere ultimata per la primavera quest'opera provvisoria diventa più incerta.
SOLDI & RITARDI
«Non volevamo arrivare a questo punto - continua Rizzo - Abbiamo aspettato tutto il tempo possibile, abbiamo scritto una prima lettera, annunciando che avremmo fermato i lavori il 12 novembre.
Il Gazzettino