BREDA DI PIAVE - Quel terreno conteso era diventato un’ossessione. Motivo di liti continue con i vicini di casa, andate avanti per anni, venerdì sera è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TERRA CONTESA
Da tempo il 76enne non riesce ad accettare, stando a quanto emerso, che i vicino transitino a loro piacimento, come consentito dalla legge, su un passaggio di servizio. Ne ha fatto una piccola crociata, di cui in tanti, in paese, sono al corrente. «Conoscevamo la situazione - ammette il sindaco Moreno Rossetto - ma si tratta di questioni privatistiche, ovvero del passaggio in una stradina privata. C’erano stati altri episodi, in passato, liti anche piuttosto accese, ma mai niente di così grave». Venerdì sera il pensionato ha perso la ragione e, verso le 20.30, ha imbracciato il suo fucile semi automatico, un calibro 12 detenuto regolarmente, e dopo essere uscito in giardino ha cominciato a sparare. Due colpi in aria, secchi, sentiti sia a Pero che a Breda. Poi è rientrato in casa, si è messo sul balcone, e da lì ha premuto il grilletto altre volte. I vicini, impauriti, non hanno perso tempo e hanno chiamato le forze dell’ordine. Non avevano ricevuto minacce dirette ma quale fosse il motivo e l’obiettivo di quegli spari era chiaro. «Quella terra è mia, è mia» continuava ancora a urlare il settantenne quando le prime gazzelle sono arrivate davanti alla sua villetta di campagna.
LA TRATTATIVA
I militari temevano che la situazione potesse precipitare da un momento all’altro. Il pensionato si era chiuso in casa, armato, e non voleva in nessun modo aprire la porta. «Facci entrare, vogliamo solo sapere se stai bene, apri la porta» hanno ripetuto all’altoparlante i carabinieri senza ricevere alcuna risposta. Hanno citofonato, hanno provato a contattarlo al telefono, ma niente da fare. Lo stallo è durato per ore, dalle 21.30 a mezzanotte e mezza. È intervenuto anche un mediatore, un carabiniere specializzato in trattative di questo tipo, e solo a quel punto il settantenne ha aperto la porta di casa.
LA RESA
Per convincere il pensionato ad arrendersi i carabinieri di Treviso, guidati dal maggiore Stefano Mazzanti, hanno chiesto aiuto anche al figlio del settantenne. Il suo contributo è stato di sicuro utile, ma nonostante questo l’uomo, ancora infuriato, alla vista degli uomini in divisa si è ancor di più acceso, ripetendo quale fosse il tarlo che gli aveva fatto perdere il controllo. Riportato con difficoltà alla calma l’uomo, prima di essere affidato al figlio, il 76enne è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale ed esplosione pericolosa di colpi d’arma da fuco. Il fucile, come da prassi, è stato posto sotto sequestro così come l’ultima munizione rimasta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino