PADOVA «Bar e ristoranti rispettano le regole, mentre fuori c’è il caos e nessuna limitazione. Adesso basta». È il duro sfogo del mondo degli...
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IL PROBLEMA A fare luce sul problema è Filippo Segato, segretario di Appe Padova. «Gli esercenti applicano in maniera rigorosa le normative sul distanziamento, indossano le mascherine e le fanno indossare ai clienti, misurano la temperatura corporea ad ogni ingresso – spiega Segato - e si sentono anche prendere in giro dai clienti. Capita sempre più spesso, abbiamo raccolto diverse segnalazioni in questo senso. É una situazione assurda, si direbbe: cornuti e mazziati. I nostri ristoratori, già profondamente segnati dalla crisi, si attengono alle regole e proprio per questo vengono derisi. La gente vede che fuori tutto gli è permesso: nei parchi o durante gli eventi all’aperto la mascherina magicamente scompare, il distanziamento non viene minimamente rispettato. Da parte delle persone c’è il liberi tutti, alla fine come sempre sono gli esercenti a subire i danni maggiori perché i clienti poi non tornano più. É passato concetto che ormai il problema non esiste più». A Padova, così come in altre città italiane, la fine del lockdown ha coinciso con il risveglio della movida, soprattutto tra i giovani che sono tornati a riempire le piazze senza tenere conto delle regole e del buon senso. Un problema di assembramenti irregolari testimoniato anche dalle numerose fotografie circolate in questi ultimi mesi sui social e che, a quanto pare, risulta difficile da controllare. «Ad esempio un ristoratore è riuscito ad organizzare un banchetto per 30 persone nel rispetto delle disposizioni – continua Segato – separando i tavolini e le sedie. Alla fine i clienti si sono alzati e si sono messi dove hanno voluto. Non si possono mettere le mani addosso alle persone, alzare la voce significa perdere i clienti».
IN CENTRO A pagare il prezzo più alto sono le attività del centro storico: ristoranti, bar e pub devono fare i conti con le misure anti-contagio da far rispettare, anche se poi a due passi dai locali regna il caos.
Il Gazzettino