Barcolana, in vendita a 20 euro il discusso manifesto di Marina Abramovic

Barcolana, in vendita a 20 euro il discusso manifesto di Marina Abramovic
Il discusso manifesto della cinquantesima edizione della Barcolana di Trieste, in programma dal 5 al 14 ottobre, al centro di una polemica sollevata dal vicesindaco Paolo...

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Il discusso manifesto della cinquantesima edizione della Barcolana di Trieste, in programma dal 5 al 14 ottobre, al centro di una polemica sollevata dal vicesindaco Paolo Polidori, sarà disponibile per l'acquisto. L'immagine ritratta sul poster mostra l'artista Marina Abramovic sventolare una bandiera con la scritta We're all in the same boat, siamo tutti sulla stessa barca, famoso proverbio che qui acquisisce molteplici interpretazioni, prima di tutto quella sui flussi migratori.




La Abramovic preferisce quella più alta: l'umanità si trova su una piccola barchetta alla deriva in un infinito mare nero, un puntino blu nell'oceano dello Spazio. Il poster sarà disponibile online dalla prossima settimana e al Villaggio Barcolana a partire dal 6 ottobre, al prezzo di 20 euro. Gli armatori, invece, lo riceveranno in omaggio iscrivendosi alla manifestazione.
 
Tra l'altro il manifesto di Marina Abramovic è stato ieri applaudito dai 1.500 spettatori del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. L'occasione è stata Marina Abramovic speaks, l'incontro con l'artista intervistata da Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi. «Sono orgogliosa di questo manifesto - ha detto Abramovic - mi ha molto toccato il fatto che un'opera d'arte possa avere questo effetto. Non credo che l'arte possa cambiare il mondo, ma credo che possa aprire la coscienza per vedere il mondo in modo diverso. Credo che i politici italiani si siano scordati che un tempo gli italiani sono emigrati in tutto il mondo, penso che si debba sempre avere una visione di insieme».
L'AUT AUTLa polemica sul manifesto risale alla scorsa estate, quando il vicesindaco di Trieste, il leghista Paolo Polidori - lo stesso che avrebbe fatto sgomberare una decina di migranti accampati sulle Rive in centro città - stroncò l'opera della Abramovic: «Quel manifesto - tuonò il vicesindaco - deve sparire. Via dai pieghevoli, dagli inviti e dalle brochure ufficiali. Proibito a Trieste e nel resto del mondo. Con gli organizzatori sono stato chiaro: o sparisce quell'orrore, o salta la convenzione con il Comune. Significa stop a 30mila euro di finanziamenti, Frecce Tricolori, permessi per l'occupazione del suolo pubblico, sicurezza». Ma le parole del vicesindaco non hanno intimorito l'organizzazione della Barcolana, tanto che ora il manifesto si può trovare in vendita.

LA MOSTRALa polemica sul manifesto della Barcolana fa il paio con un altro caso scoppiato a Trieste nei giorni scorsi, quello sulla locandina di una mostra sulle leggi razziali: il liceo Petrarca aveva scelto l'immagine di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina de Il Piccolo, datata 3 settembre 1938, che annunciava la cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole, ma il Comune aveva chiesto di cambiare il manifesto. E la mostra è saltata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino