Barche in ferro senza limiti: troppo grandi per i piccoli e fragili canali di Venezia

VENEZIA - È sufficiente a una barca in ferro essere dotata di parabordo in gomma per avere la licenza di uccidere? Certamente no, ma per i regolamenti...

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VENEZIA - È sufficiente a una barca in ferro essere dotata di parabordo in gomma per avere la licenza di uccidere? Certamente no, ma per i regolamenti dell'amministrazione basta e avanza. Così continua la strage di rive e di ponti ad opera di questi mostri che non sono stati ideati e costruiti per girare in canali larghi poco più di tre metri senza che ci sia il benché minimo sentore che qualcuno possa fermare tutto questo.

 

Intanto, i gommoni, tipologia di natante assolutamente marginale a Venezia (si conteranno sulle dita di una mano) e per nulla dannosa per rive e barche, sono stati banditi con un tratto di penna dal canal Grande e dai rii.

 
PONTE DEI BARETERISe il passaggio è stretto, cosa fa il bravo pilota motorista? Preme sulla manetta, ovviamente, sperando che se si stacca un pezzo di ponte non se ne accorga nessuno.
Sbagliato. Perché c'è sempre qualcuno con il telefono in mano pronto a riprendere le manovre azzardate e questa, se fosse stata fatta in auto, sarebbe costata il ritiro della patente. Sono le 16.20, una barca in ferro azzurra passa sotto il ponte dei Bareteri, su un rio già troppo stretto. Da una parte c'è una terrazza, dall'altra una gondola, lo spazio è di un centimetro. La barca non governa da ferma e rischia di finire contro il ponte privato per non schiacciare la gondola. Allora accelera. Chi ha dato il permesso a questa barca per entrare? E, per giunta nel pomeriggio, quando le barche da trasporto dovrebbero girare solo di mattina? Nessuno, perché da un po' d'anni è sufficiente la comunicazione e non l'autorizzazione.
PONTE DELLA PAGLIAPoco più di un'ora dopo, dai gondolieri arriva un'altra segnalazione: un barcone in ferro entra in rio della Canonica per consegnare materiali per un catering a palazzo Ducale. Ci sarebbero i pontili per il carico e scarico di fronte alle Prigioni, ma tutte le barche devono entrare. «Stava finendo contro il ponte de la Paglia - raccontano due testimoni - quando ha fatto marcia indietro e stava finendo contro la fondamenta sollevando una montagna d'acqua. Parliamo di grandi navi, ma queste in proporzione sono molto peggio».

Qualcuno ha già obiettato che per avere la gru le barche devono essere di ferro. La risposta è pronta: fino agli anni Ottanta si usavano i carretti e barche più piccole nei rii. Costerebbe troppo? Sono affari del privato, non della collettività. (m.f.)
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Il Gazzettino