VOLPAGO - Quando ti mostra le foto dei suoi trofei, o meglio dei campioni dei quali ha avuto l'onore, e l'onere, di toccare la testa, o più precisamente i...
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LA DECISIONE
Il giovane acconciatore lo ha fatto per una precisa scelta. Quella di tornare al nido: il paese di Volpago del quale è originaria la sua famiglia e dove lui aprirà, dal prossimo 3 giugno, lungo la Marosticana, vicino al bar Posta, un Barber shop: un negozio di acconciatore maschile che si chiamerà Mr Barbers. E lo fa con carica ed entusiasmo, anche se resta il bel ricordo delle esperienze vissute. «Tutto è nato a Londra dagli show che la Jacks of London faceva -racconta Steven- Di qui è derivata l'opportunità di seguire i tennisti in un importante torneo. Con il calcio, invece, il legame è nato attraverso il portiere dello Stoke city, secondo portiere della nazionale inglese. E da lì è scaturita la possibilità di seguire la nazionale, alloggiata all'Hotel Hilton». Dei vip, insomma. Magari un po' capricciosi... «Assolutamente no -prosegue il giovane barbiere- Beckham, ad esempio, era disponibile e rilassato, anche se ovviamente né lui né gli altri parlavano molto, dato che erano concentrati sulle partite. Fra l'altro all'incirca ogni due giorni si facevano sistemare i capelli o ripulire i contorni dell'orecchio». E' un dato di fatto, però, che dopo incontri così fuori dal comune e alla luce delle esperienze vissute, possa sembrare strana la scelta di tornare a Volpago. Fra l'altro, in controtendenza rispetto a ciò che tanti coetanei di Steven fanno.
LA RIFLESSIONE
«Credo che sia giusto capire che le esperienze finiscono -spiega il barbiere- altrimenti se ne diventa schiavi. Ad un certo punto, un acconciatore deve aprire un negozio e certo non mi sarei immaginato a Londra a quarant'anni. Così sono tornato». La sua storia è peraltro particolare anche perché il giovane Steven prenderà il posto, in una sede raddoppiata e rinnovata, di un barbiere storico di Volpago: Francesco Checco Cavallin, che alla bellezza di 85 anni, ha deciso di appendere al chiodo forbici e rasoio vendendo la licenza. «La figlia è una mia cliente -racconta il papà di Steven, Fulvio- Abbiamo saputo che cedeva l'attività e ci siamo mossi». Ma la suggestione è pure un'altra: i Gasparetto sono una famiglia che ha davvero l'attività di parrucchiere nel dna. Il bisnonno di Steven, Decimo Aurelio, faceva il barbiere; e, dopo aver saltato una generazione con il nonno,' l'attività è ripresa con il papà Fulvio, noto acconciatore di Montebelluna, la zia Lorena, negli anni ottanta campionessa mondiale del settore, la zia Loretta, che ha un negozio a Bassano. Presenze pesanti? «Credo che, se il lavoro ti piace -dice Steven- avere dei familiari che lo fanno rappresenti un'opportunità; se vuoi imparare, basta andare in negozio. E' anche vero che nel momento in cui hanno bisogno sanno dove trovare aiuto». Ma dietro alla storia dell'acconciatore fa anche capolino il Covid: l'apertura era prevista a ridosso delle festività pasquali; poi tutto è rimasto bloccato. Così, ora è in atto una corsa contro il tempo perché tutto sia a posto per la data di apertura. E nel negozio, caratterizzato dalle tonalità del blu petrolio e dalla presenza, su una facciata dell'enorme immagine, Tre emperor, si sta ancora lavorando. «Qualsiasi fornitura -spiega il barbiere- diventa un problema e richiede tempo. Ma ce la faremo». Peccato anche aprire in un momento in cui per lavorare è necessario utilizzare mille accorgimenti. «Ma come lo fanno gli altri, così mi adatterò anch'io». E chissà se alla fine sarà stato più difficile tagliare i capelli a Beckham o districarsi fra le normative anti covid. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino