Barba e cappelli a David Beckham: Steven torna a casa e apre un barber shop

Venerdì 29 Maggio 2020 di Laura Bon
Barba e cappelli a David Beckham: Steven torna a casa e apre un barber shop
VOLPAGO - Quando ti mostra le foto dei suoi trofei, o meglio dei campioni dei quali ha avuto l'onore, e l'onere, di toccare la testa, o più precisamente i capelli, è impossibile rimanere indifferenti. Perché Steven Gasparetto, ventinovenne di Cusignana appartenente a una famiglia storica di Volpago, nella propria vita professionale ha avuto a che fare, in uno slalom fra tennis e calcio, con sportivi del calibro di Andy Murray e Mick Kyrgios, Grigor Dimitrov e Jack Butland. Soprattutto, però, ha potuto accarezzare David Beckham. Esperienze che ha maturato negli anni trascorsi in Inghilterra: alla Jacks of London, catena britannica del settore, e non solo, prima di rientrare in Italia, nell'ottobre dello scorso anno, dopo aver archiviato l'esperienza londinese. 
LA DECISIONE
Il giovane acconciatore lo ha fatto per una precisa scelta. Quella di tornare al nido: il paese di Volpago del quale è originaria la sua famiglia e dove lui aprirà, dal prossimo 3 giugno, lungo la Marosticana, vicino al bar Posta, un Barber shop: un negozio di acconciatore maschile che si chiamerà Mr Barbers. E lo fa con carica ed entusiasmo, anche se resta il bel ricordo delle esperienze vissute. «Tutto è nato a Londra dagli show che la Jacks of London faceva -racconta Steven- Di qui è derivata l'opportunità di seguire i tennisti in un importante torneo. Con il calcio, invece, il legame è nato attraverso il portiere dello Stoke city, secondo portiere della nazionale inglese. E da lì è scaturita la possibilità di seguire la nazionale, alloggiata all'Hotel Hilton». Dei vip, insomma. Magari un po' capricciosi... «Assolutamente no -prosegue il giovane barbiere- Beckham, ad esempio, era disponibile e rilassato, anche se ovviamente né lui né gli altri parlavano molto, dato che erano concentrati sulle partite. Fra l'altro all'incirca ogni due giorni si facevano sistemare i capelli o ripulire i contorni dell'orecchio». E' un dato di fatto, però, che dopo incontri così fuori dal comune e alla luce delle esperienze vissute, possa sembrare strana la scelta di tornare a Volpago. Fra l'altro, in controtendenza rispetto a ciò che tanti coetanei di Steven fanno. 
LA RIFLESSIONE
«Credo che sia giusto capire che le esperienze finiscono -spiega il barbiere- altrimenti se ne diventa schiavi. Ad un certo punto, un acconciatore deve aprire un negozio e certo non mi sarei immaginato a Londra a quarant'anni. Così sono tornato». La sua storia è peraltro particolare anche perché il giovane Steven prenderà il posto, in una sede raddoppiata e rinnovata, di un barbiere storico di Volpago: Francesco Checco Cavallin, che alla bellezza di 85 anni, ha deciso di appendere al chiodo forbici e rasoio vendendo la licenza. «La figlia è una mia cliente -racconta il papà di Steven, Fulvio- Abbiamo saputo che cedeva l'attività e ci siamo mossi». Ma la suggestione è pure un'altra: i Gasparetto sono una famiglia che ha davvero l'attività di parrucchiere nel dna. Il bisnonno di Steven, Decimo Aurelio, faceva il barbiere; e, dopo aver saltato una generazione con il nonno,' l'attività è ripresa con il papà Fulvio, noto acconciatore di Montebelluna, la zia Lorena, negli anni ottanta campionessa mondiale del settore, la zia Loretta, che ha un negozio a Bassano. Presenze pesanti? «Credo che, se il lavoro ti piace -dice Steven- avere dei familiari che lo fanno rappresenti un'opportunità; se vuoi imparare, basta andare in negozio. E' anche vero che nel momento in cui hanno bisogno sanno dove trovare aiuto». Ma dietro alla storia dell'acconciatore fa anche capolino il Covid: l'apertura era prevista a ridosso delle festività pasquali; poi tutto è rimasto bloccato. Così, ora è in atto una corsa contro il tempo perché tutto sia a posto per la data di apertura. E nel negozio, caratterizzato dalle tonalità del blu petrolio e dalla presenza, su una facciata dell'enorme immagine, Tre emperor, si sta ancora lavorando. «Qualsiasi fornitura -spiega il barbiere- diventa un problema e richiede tempo. Ma ce la faremo». Peccato anche aprire in un momento in cui per lavorare è necessario utilizzare mille accorgimenti. «Ma come lo fanno gli altri, così mi adatterò anch'io». E chissà se alla fine sarà stato più difficile tagliare i capelli a Beckham o districarsi fra le normative anti covid.
Ultimo aggiornamento: 15:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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