ROVIGO - Ombre sui bar del centro. Perché le chiusure continuano e susseguirsi. Fra 2012 e 2022, secondo una recente analisi Confcommercio, a Rovigo si sono persi 24 fra...
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RITORNO ATTESO
Il 2024 potrebbe essere anche l’anno buono per la riapertura del pub Mcallan’s, tra piazzetta Annonaria e piazza Merlin, con i muri di proprietà del Comune, chiuso da ormai oltre dieci anni, per il quale si è fatta avanti la ditta Hotel & resort srl, già titolare dell’Hotel Capital di viale Porta Adige, pronta ad assumersi l’onere dei lavori di riqualificazione per ottenere la gestione di un locale dalla posizione più che strategica.
Si è invece solo trasferito, a fine estate, il Suite 30, che ha chiuso in via Bedendo per riaprire nella nuova sede in via Angeli 33, mentre a dicembre è iniziata l’avventura di un nuovo bar, il Nives, ma non in centro, bensì nella stazione di servizio Sprea, sulla tangenziale, gestito dalla Green planet Gestioni srl che ha all’attivo diversi locali tra Rovigo e Ferrara. Comunque, come sottolineato dalla Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, «continua a rimanere basso il tasso di sopravvivenza dei bar in Italia: dopo cinque anni, solo uno su due riesce a restare sul mercato: dal 2012 a oggi il numero delle imprese che svolgono attività di bar nel nostro Paese è diminuito di 20mila unità. Un trend che non accenna ad attenuarsi come dimostrano i numeri rilevati durante il primo semestre del 2023: le imprese che hanno avviato l’attività sono state 1.132 e quelle che l’hanno cessata 1.838, con un saldo negativo di 706 unità. Quello dei bar è un settore al tempo stesso dinamico, grazie alla sua vitalità imprenditoriale, ma anche fragile, per via della forte pressione competitiva e fare fatturato con uno scontrino medio di 4 euro è sempre più difficile, mentre i costi continuano a correre».
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Il Gazzettino