Dopo la cacciata, il sindaco corteggia Bansky: «Lo aspetto in municipio»

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VENEZIA - «Se mi fa avere l'indirizzo, perché non saprei proprio come raggiungerlo, gli mando l'invito. Lo aspetto in municipio». Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sorride. Ha appreso che i suoi vigili hanno cacciato il più grande artista di strada dei nostri tempi e, sottolinea, l'hanno fatto pure con garbo. Del resto, come potevano sapere che quel signore che il 9 maggio scorso, armato di cavalletto e una composizione di tele raffiguranti l'invasione di una nave da crociera in bacino di San Marco, era il mitico, famoso e misterioso Banksy?

Nel video postato l'altro giorno su Instagram, e diventato immediatamente virale, Banksy tra l'altro lamenta il fatto di non essere mai stato invitato dalla Biennale. «Chissà perché», dice. Non a caso il giorno della sua performance, anche se resa nota solo in queste ore, coincideva con la preapertura della 58. Biennale d'arte.  «Lo invito io a Venezia», ribatte prontamente il sindaco. Da vicepresidente della Biennale? «No, non sta a me gestire la Biennale, io Banksy lo invito a nome della città di Venezia». Brugnaro, tra l'altro, sorvola sulle accuse che da alcune parti sono state mosse al misterioso artista e cioè il fatto di essersi servito per la sua provocazione dell'immagine di Venezia, così da aumentare la popolarità. «Ma no - dice Brugnaro - l'arte va bene anche quando è provocazione, a uno così si perdona tutto. Io lo invito ufficialmente a Venezia. A fare cosa? Se vuole realizzare delle opere, va benissimo, anche delle provocazioni-denunce. Lui, come tutti quelli che hanno idee e che le rappresentano con garbo e bellezza, sono sempre nostri graditi ospiti. Se avessimo saputo che era lui, l'avremmo invitato in Comune».

IL MURALE Ma l'opera di Banksy, intitolata Venice in oil, di fatto era una denuncia contro le grandi navi, i condomini galleggianti che continuano ad attraversare il bacino di San Marco. E si sa cosa pensa l'amministrazione di Brugnaro delle navi da crociera. Gradito ospite lo stesso? «Sui temi della denuncia di un artista, ovviamente risponde lui - dice Brugnaro - Sono le sue idee. Io gli dò la garanzia che possa esprimerle. Dopodiché, si sa cosa penso delle navi da crociera, ma questo è un altro discorso, non c'entra nulla con l'arte e con la sua libertà di espressione. A noi fa piacere che Banksy sia venuto a Venezia e speriamo che torni. Se poi ci conferma che il murale comparso in Rio Novo, quello del bambino con un giubbotto salvagente e un fumogeno per l'Sos in mare, è suo, ci farebbe solo piacere». Brugnaro sorride: «Pronti a vincolare l'intero sestiere». E qui il sindaco svela di averlo salvato, quel murale. «Credo di essere stato tra i primi a vederlo, perché passo sempre per Rio Novo. Ho chiamato le squadre che costantemente vanno a pulire la città da scritte, disegni eccetera e ho detto: quel murale lasciatelo lì, mi pare bello».
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Il Gazzettino