Treviso. Svolta nel nuovo bando per le case popolari: prima ai genitori single con figli

Il Comune
TREVISO - Precedenza alle famiglie mono-parentali con figli, quindi padri o madri separati o rimasti senza coniuge o compagno ma con uno o più figli minorenni, e con una...

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TREVISO - Precedenza alle famiglie mono-parentali con figli, quindi padri o madri separati o rimasti senza coniuge o compagno ma con uno o più figli minorenni, e con una situazione economica difficile. È questa la principale novità del nuovo bando per gli alloggi Erp a cui il settore sociale guidato dall’assessore Gloria Tessarolo sta lavorando per sostituire quello finito al centro dell’inchiesta sulle presunte assegnazioni illecite e cancellato dalla giunta. Per il resto, rispetto al passato, cambierà poco o nulla. Ogni bando di questo tipo deve seguire la linea dettata dalla legge regionale, che ai comuni lascia poco margine se non per la gestione di alcune categorie definite “deboli”. Nello specifico: under 35, giovani coppie e, appunto, famiglie mono-parentali con figli piccoli. Fino a oggi Ca’ Sugana ha trattato queste tre categorie allo stesso modo, riservando una percentuale di alloggi (circa l’8%) da assegnare in via prioritaria. Il bando in arrivo invece segna una svolta: sarà ridotta la percentuale di priorità per Under 35 e giovani coppie e aumentata quelle per le famiglie composte da un genitore con figli. Per il resto confermati i parametri di reddito e quelli di residenza, con punteggi maggiori per chi risiede in città da almeno 25 anni.


 

L’ANALISI
La scelta di premiare il padre o la madre che vive sola e con uno o più figli, nasce dalla stretta attualità: i casi del genere in città sono in costante aumento, si tratta quasi sempre 40-50enni espulsi dal mondo del lavoro e con contratti precari che non hanno nessuna speranza di trovare affitti a portata. «Un under 35 o una giovane coppia - dicono da Ca’ Sugana - trova più facilmente un lavoro e un contratto che gli consenta di stipulare un affitto». 
 

LA DIFESA
E mentre gli uffici comunali stanno ultimando il bando, che poi sarà gestito dall’Ater, il sindaco Mario Conte replica duramente agli attacchi arrivati dall’opposizione, soprattutto dal capogruppo Pd Stefano Pelloni e da Franco Rosi (Treviso Civica), dopo l’azzeramento della graduatoria Erp: «L’opposizione, composta dal consigliere Rosi e dal consigliere Pelloni - attacca - si dimentica che i vizi di quelle graduatorie partono proprio dalla loro amministrazione. Prima hanno taciuto e fatto finta di niente, oggi invece speculano su una scelta che è di responsabilità e rispetto per quei nuclei familiari che hanno veramente bisogno». Conte, ritornando sulle assegnazioni, alza il tono: «Voglio vederci chiaro. Ho approfittato di questo momento, anche di cambiamento viste le indagini in corso, per garantire quei nuclei familiari che hanno effettivamente bisogno. È finito il tempo dei furbetti. Forse a Rosi e Pelloni, speculatori politici e sciacalli, i furbetti piacciono e quindi andrebbero tutelati. Però manifestano grande irresponsabilità nei confronti dei cittadini per bene». 
 

OBIETTIVI


Come detto, il bando cambierà: «Non perderemo tempo - continua il sindaco - rivedremo la graduatoria e inseriremo dei nuovi parametri. La casa andrà esclusivamente a coloro che ne hanno bisogno e dimostrano di avere la volontà di rimettersi in piedi. Il diritto alla casa è temporaneo. Ottenerla deve sollecitare i cittadini ad tornare autosufficienti e non dipendere vita dal Comune. I furbetti non avranno più spazio. E siccome i cittadini continuano a segnalarci situazioni legate a gente che avrebbe la possibilità di permettersi una casa ma approfitta di questo servizio offerto dal Comune, è tempo di dire basta. Se al Pd e a Rosi questa scelta non piace, sono liberi di continuare a difendere i furbetti. Magari anche in rappresentanza del loro nuovo candidato sindaco che, se parte con questi valori, credo che parta col piede sbagliato». Infine una parola per i dipendenti finiti sotto inchiesta: «Continuo a difendere l’operato dei dipendenti del Comune oggi indagati solo per aver svolto il loro lavoro con onestà e professionalità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino