Chi ha sostituito il tricolore col Leone di San Marco? Il 2018 si chiude con la polemica sulle bandiere. A sollevare il caso, («una violazione della democrazia»,...
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Il presidente Anpi, Cosimo Moretti, informato, ha scritto al sindaco chiedendo un incontro urgente per capire se si trattasse di una scelta della nuova Giunta di centrodestra: «Sarebbe grave sul piano ideale, culturale e politico isolare un simbolo da un contesto nazionale ed europeo - scrive il presidente dell'associazione dei partigiani -. Siamo veneti, ma anche italiani ed europei. Ridurre la propria idea del mondo a una visione localista è segno di provincialismo culturale, ideale, politico».
«Non ne sapevamo nulla, non siamo stati noi a sostituire la bandiera – ha però rapidamente chiarito il sindaco Andrea Saccarola –. Abbiamo appreso che nel pennone, dove c’è posto per una sola bandiera, prima c’era quella italiana, ma qualcuno l’ha tolta e poi qualcun altro ha issato la bandiera veneta». Dunque, l’amministrazione comunale sarebbe “colpevole” solo di “omessa vigilanza” del pennone pubblico.
Anche il vicesindaco leghista Alberto Ferri ribadisce che “la Giunta non è stata parte attiva”, ma replica per le rime a Moretti. «Sono da stigmatizzare i toni dell’Anpi che, tramite il suo presidente, ritiene che l’esposizione della sola bandiera del Veneto sia sinonimo di provincialismo - sottolinea Ferri -. Queste affermazioni ledono i sentimenti dei cittadini veneti e sono lontani dalla gente. Tutti sanno che siamo in Italia e in Europa, e il gesto di un anonimo cittadino di issare su un pennone la bandiera della sua terra è segno di identità lodevole e non biasimevole». In questo clima si terrà l’incontro che, data l’urgenza della richiesta, il sindaco ha fissato per oggi alle 19 in municipio. Prima del Cenone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino